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Ioannes Paulus PP. II Ut unum sint IntraText CT - Lettura del testo |
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III - Quanta est nobis via?
Continuare ed intensificare il dialogo
In vista di questa mèta, tutti i risultati raggiunti sinora non sono che una tappa, anche se promettente e positiva.
78. Nel movimento ecumenico, non è soltanto la Chiesa cattolica, insieme con le Chiese ortodosse, a possedere questa esigente concezione dell'unità voluta da Dio. La tendenza verso una tale unità è espressa anche da altri129. L'ecumenismo implica che le Comunità cristiane si aiutino a vicenda affinché in esse sia veramente presente tutto il contenuto e tutte le esigenze dell'"eredità tramandata dagli Apostoli"130. Senza di ciò, la piena comunione non sarà mai possibile. Questo vicendevole aiuto nella ricerca della verità è una forma suprema della carità evangelica. La ricerca dell'unità si è espressa nei vari documenti delle numerose Commissioni miste internazionali di dialogo. In tali testi si tratta del Battesimo, dell'Eucaristia, del Ministero e dell'autorità partendo da una certa unità fondamentale di dottrina. Da tale unità fondamentale, ma parziale, si deve ora passare all'unità visibile necessaria e sufficiente, che si iscriva nella realtà concreta, affinché le Chiese realizzino veramente il segno di quella piena comunione nella Chiesa una, santa, cattolica e apostolica che si esprimerà nella concelebrazione eucaristica. Questo cammino verso l'unità visibile necessaria e sufficiente, nella comunione dell'unica Chiesa voluta da Cristo, esige ancora un lavoro paziente e coraggioso. Nel far ciò bisogna non imporre altri obblighi all'infuori degli indispensabili (cfr. [link] At 15,28).
In questo coraggioso cammino verso l'unità, la lucidità e la prudenza della fede ci impongono di evitare il falso irenismo e la noncuranza per le norme della Chiesa131. Inversamente, la stessa lucidità e la stessa prudenza ci raccomandano di sfuggire la tiepidezza nell'impegno per l'unità ed ancor più l'opposizione preconcetta, o il disfattismo che tende a vedere tutto al negativo. Mantenere una visione dell'unità che tenga conto di tutte le esigenze della verità rivelata non significa mettere un freno al movimento ecumenico132. Al contrario significa evitargli di accomodarsi in soluzioni apparenti, che non perverrebbero a nulla di stabile e di solido133. L'esigenza della verità deve andare fino in fondo. E non è forse questa la legge del Vangelo?
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129 Il paziente lavoro della Commissione "Fede e Costituzione" è pervenuto ad una visione analoga, che la VII Assemblea del Consiglio Ecumenico delle Chiese ha fatto sua nella dichiarazione detta di Canberra (7-20 febbraio 1991, cfr. Signs of the spirit, Official report, Seventh Assembly, WCC, Geneva 1991, pp. 235-258) e che è stata riaffermata dalla Conferenza mondiale di "Fede e Costituzione" a Santiago de Compostela (3-14 agosto 1993, cfr. Service d'information 85 [1994], 18-38). 130 Conc. Ecum. Vat. II, Decr. sull'ecumenismo Unitatis redintegratio, 14. 131 Cfr. ibid., 4 e 11. 132 Cfr. Discorso ai Cardinali e alla Curia Romana (28 giugno 1985), 6: AAS 77 (1985), 1153. 133 Cfr. ibid. |
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