Ugo Foscolo
Dell’origine e dell’ufficio della letteratura

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[40] Ed ecco omai manifestato che senza la facoltà della parola le potenze mentali dell’uomo giacerebbero inerti e mortificate, ed egli, privo di mezzi di comunicazione necessari allo stato progressivo di guerra e di società, confonderebbesi con le fiere. Donde è poi risultato che non vi sarebbero società di nazioni senza forza, né forza senza concordia, né stabilità di concordia senza leggi convalidate della religione, né lunga utilità di riti e di leggi senza tradizione, né certezza di tradizione senza simboli da’ quali il significato della parola impetrasse lunghissima vita. E poiché l’esperienza delle pesti, de’ diluvi, de’ vulcani e de’ terremoti fe’ che i simboli consegnati a’ tumuli, a’ simulacri ed a’ geroglifici fossero trasferiti alle apparenze [41] degli asterismi, noi abbiamo veduta riprodursi dal cielo la religione dei grandi popoli dell’antichità, e fondarsi la teologia politica per mezzo della divinazione o dell’allegoria. Le quali arti, esercitate da’ principi, da’ sacerdoti e da’ poeti, diedero origine all’uso e all’ufficio della letteratura.

 


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