Ugo Foscolo
Frammenti di un romanzo autobiografico

PROEMIO

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PROEMIO

 

Rispetto alla dedica del libro, io la offro a me stesso. Ed è questo, dacchè mi son posto a cucire la mia Odissea, l'unico pensiero veramente commodo, e pronto. Non mi costa un minuto di , di no, di ma; e mi risparmia la fatica e il rossore di scrivere una dedicatoria. Ond'io posso dal mio canto risparmiare e al mecenate e al lettore due pagine per lo meno di noja. Le cose tra me e me si passano in confidenza. D'altronde de' miei avi, bisavi e proavi non saprei che mi dire; non li conosco. Potrei rimediare a questa ignoranza, e al vuoto della carta col mio panegirico: ma non si può si deve, e l'ipocrisia lo proscrive assolutamente; e poi... chi crederebbe? – Biasimiamoci. Progetto nuovo e in salvo dalle mentite. – Ecco per altro violate le regole, e la mia dedicatoria non sarebbe più una dedicatoria.

Nondimeno bisogna confessare che il libro è mutilato.

Vittoria, lettore! m'alzo a mezzo il pranzo per non lasciarmi scappare il più bel pensiero del mondo. La dedica sarà scritta o dall'editore, o dallo stampatore, o dal librajo, o da un amico, o da qualche letterato, o da... – odore di rancidume!

Dovrete dunque sempre, vergini muse, baciare la mano della ricchezza che offre sprezzatamente un tozzo di pane al vostro sacerdote?1

Lettore, finiamola; tu m'hai fatto tastare una certa corda... – ed io non ci vo' più pensare: non ci pensar nemmen tu.

Ma lo stampatore per non caricarsi la conscienza del pentimento de' compratori che crederanno di portarsi a casa il libro con tutte le adiacenze e pertinenze, aggiunga nel frontespizio a lettere maiuscole: Vi sarà l'epigrafe; non la dedica: Chi la vuole se la scriva.2

 






1 Variante in margine del ms.: E l'impostura sarà sempre.... di voi, vergini muse? Non è poco se la ricchezza offre sprezzatamente un tozzo di pane al vostro sacerdote.



2 Il Carrer fa seguire questa dedicatoria dall'avvertimento: “Il libro che sta tra le mani del candido lettore è il sesto volume dell'IO, opera annunciata nel paragrafo precedente, che n'è il proemio universale. Mando innanzi il sesto perchè gli antecedenti volumi stanno ancora nel calamaio, e i futuri nel non leggibile scartafaccio del fato. si sospetti che io stampi un tomo alla volta per tastare il giudizio del pubblico. Con pace della critica e del disprezzo, proseguirò sempre a scrivere ed a stampare. Ma perchè scrivi? A ciò ho risposto nel proemio inseritovi ad hoc. Che se poi non avete voluto saputo valutare le mie ragioni, eccomi presto a darvi la risposta che di pieno jure vi si spetta. - Poichè lasciate suonare il piffero a chi volendo ingannar la sua noia disturba i vicini, non v'adirate s'io, che non so suonare alcuno strumento, tento d'ingannare i miei giorni perseguitati ed afflitti. - E perchè stampi? - E perchè compri? D'altronde si può comprare e non leggere. E qui potrei citare le biblioteche di N.; ma poichè sono state saccheggiate dagli agenti nazionali, mi trovo forzato a citare quelle dei finanzieri, dei generali, dei nobili e di qualche letterato. Vuoi più? Tutta questa rispettabile ciurma potrà persuadervi ab experto che si può comprare, leggere e non intendere. Fuori di scherzo. Vedimi ginocchione per confessarmi a' tuoi piedi, tollerante conoscitore dell'uomo. Il proponimento di mostrarmi come la madre natura e la fortuna mi han fatto, fu un po' d'ambizione, lo so; ma ti giuro che non sono mai stato ambizioso. Ho sentito, lo dico arrossendo, ho sentito e sento (lascia prima ch'io mi copra colle mani la faccia), ho sentito una febbre di gloria che mi ubbriaca perpetuamente la testa. Nella mia adolescenza le ho sacrificato la quiete della casa paterna e la certezza del pranzo giornaliero; i miei piaceri, i miei vizi, le mie passioni, il mio cuore, e perfino le mie speranze. Ora non ho altro, sono, quand'ella il voglia, sua vittima. È vero ch'io spoglio talvolta questo fantasma della porpora e della tromba, e allora vedo in lui uno scheletro che traballa sull'ossa ammucchiate dei cimiteri, si dissolve e si confonde fra le altre reliquie della morte.”



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