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Avendolo io nell’anno 1806 lasciato in Amersfort, e desiderando di dargli avviso del giudizio de’ Maestri suoi intorno a’ tre manoscritti da me recati in Italia, scrissi ad Inverigo a domandarne novelle al Reverendo Don Iacopo Annoni; e perché questi s’era trasferito da molto tempo in una chiesa su’ colli del lago di Pusiano, presso la villa Marliani, lo visitai nell’estate dell’anno seguente; né ho potuto riportare dalla mia gita se non una notizia ch’io già sapeva, e i lineamenti di Didimo giovinetto. Quel buon vecchio sacerdote, regalandomi il disegno che ho posto in fronte a questa notizia, mi disse afflittissimo: So che in un paese lontano chiamato Bologna a mare, Didimo regalò tutti i suoi libri e scartafacci a un altro giovine militare che ne usasse a suo beneplacito; e fece proponimento di né più leggere né più scrivere; da indi in qua, e gli è pur molto tempo, non so più dov’ e’ sia, né se viva.