Ugo Foscolo
Ricciarda

ATTO PRIMO

Scena seconda - Guido

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Scena seconda - Guido

 

GUIDO Ultimo! - almen perir dovessi io solo!

Non tremerei cosi vilmente. - O Guido,

Nella magion del traditor t'aggiri

Da traditor! Dell'avo mio sdegnosa

Spesso forse la sacra ombra mi guarda

Da quel sepolcro.... A che mi sproni? un tuo

Indegno figlio le tue case e l'are

All'altro da tanti anni empio contende:

E vuoi punirlo; ed a punirlo, erede

Della tua spada il padre mio lasciasti.

Ma io! - mostrar qui non m'attento un brando.

Porto ascoso il coltel come fa il ladro;

oprarlo io posso contro a Guelfo. Ahi, dono

Di traditor fu questo! Ei mel donava

Allor ch'ei pace simulava e nozze:

Ei fea pensier che la sua figlia un giorno

S'io l'impugnava contro lui, m'odiasse -

Andiam, e il vile asilo mio m'accolga:

Spero or più invan di rivederla - e temo

Di rivederla; e se a me riede o parte,

Vedo Guelfo che i suoi passi circonda....

Vien forse? - ah troppo or si dirada il giorno;

E tarderà troppo la notte a farle

Men periglioso il suo venir. - Pur odo

Più a me sempre vicine affrettar l’orme....

 

 


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