Ugo Foscolo
Ricciarda

ATTO TERZO

Scena terza – Averardo, Guido, Corrado

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Scena terzaAverardo, Guido, Corrado

 

CORR. Lontano

Guelfo non è forse da noi: le guardie

In armi vidi.

 

AVERARDO Addio.... se sconosciuto

Pur anche io resto, rivedrai tuo padre.

 

GUELFO A morto resti.... oh ciel!...

 

AVERARDO A prova estrema

Venni, e starmi degg'io fino all'estremo. --

Ma se il tornar qui mi fia tolto, al brando,

Spietato figlio, io disperatamente

La tua salute fiderò. Nel campo

Qual io vissi morrommi; e a Dio l'estremo

Priego per te rivolgerò, che padre

Non sia tu mai.

 

GUELFO Me misero! Il tuo prego

Cadrà su lei ch'esser dovea tua nuora!

 

CORR. Deh! t'invola.

 

GUIDO Purché tu viva; ah ch'io

Più mai non tocchi la tua destra, o padre;

Piangi Ricciarda, e al figlio tuo perdona. -

E tu all'amico.

 

 


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