Ugo Foscolo
Ricciarda

ATTO QUINTO

Scena sesta – Guelfo, Ricciarda, Guido

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Scena sestaGuelfo, Ricciarda, Guido

 

GUIDO T'odo.

 

RICCIARDA Non ti sciorrai fuor di mie braccia, o padre

Morta da attorno ti starò più avvinta.

Tu, Guido,. fuggi.... deh!

 

GUELFO Costei nud'ombra,

Ti seguirà, se fuggi. - Non far passo;

difesa; né cenno. Ove tu immoto

Non ripigli il tuo ferro, il riavrai

Caldo dal petto dell'amata donna.

 

GUIDO A ripigliarlo accorsi, e puro ancora

Del sangue suo; non già che in te presuma

Pietà, né orror di tanta colpa: io t'ebbi

Per parricida sempre; e mio conforto

Solo fu quindi di morirle appresso.

Me svenar primo dèi; le fia men duro

Così il morir: e tu in ciò sol mostrarti

Men tristo padre oggi potrai. Ma bada:

S'osi ferirla. e ch'io viva, godrai

Di poca strage. Il mio furor represso,

Furor estremo, onnipotente, il ferro

Fuor di quel seno e del tuo braccio antico

Sverrà ad un tempo. Al mar, pel sanguinente

Crin, pria che d'una lagrima tu possa

Contaminar quella candida salrna,

Strascinerò il vegliando parricida,

Al mar, tua degna tomba. - Ecco mie leggi.

Seguo or le tue. Immobil taccio, e aspetto.

 

RICCIARDA Trapasseran per questo petto i colpi,

O forsennati....

 

GUELFO Svolgiti...

 

RICCIARDA Mio Dio!

Mi togli.... ch'io l'empia strage.... non vegga.

 

GUELFO Non le minacce tue, ma il costei pianto

Fammi perplesso; e ancor per poco. - Ahi d'altro

Beri d'altro amor che di paterno avvampi

O seduttore! E a che pur guardi altero

Tu che ne' tetti altrui teco celavi

L'omicidio e la trama? Tu che un ferro

Desti a una figlia a trucidare il padre,

Se scellerata esser poteva e ardita

Quanto l'hai fatta vil, perfida, e stolta?

Io di man quasi, il perdo, or che pur deggio

Giustamente punirla. - No; nol perdo.

E se per altra via giunger non posso

Sino al tuo core, il piagherò per questa.

 

GUIDO Donna, se a lui basta il mio sangue, or lui

D'orribil colpa, e me d'orribil vita

Trarrai. Deh! il lascia - A te dunque io m'appresso

Guelfo....1

 

RICCIARDA Ahi! - non più....

 

GUIDO Fu scarso il colpo; il sangue

Mi sgorga a pena, e non dal core,: or vedi,

So più morir, che tu .

 

RICCIARDA Or Guido,

Sì m'ami tu?... T'arretra!...

 

GUELFO E ancor l'hai salvo!...

D'armi e di faci ecco la reggia è piena....

 

RICCIARDA Guido siarn salvi! Arretrati - mio padre

Non ferirà la figlia sua.

 

 





1 ll'avvicinarsi di Guido, Guelfo si avventa e lo ferisce, e Ricciarda torna ad afferrargli il braccio.



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