Ugo Foscolo
Saggi sopra il Petrarca

SOPRA L'AMORE DEL PETRARCA

VIII

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VIII. Da prima il Petrarca vide in Laura soltanto la bellissima delle donne; quella ch'era suo fato l'amare, e che ispirava e nobilitava il suo ingegno: ambiva la gloria solo per potersene assicurare la stima e l'affetto, e sperava di aver trovato la felicità in terra16. Poi scoprì che le forme e le virtù di lei erano angeliche, — che l'amor suo ardeva unicamente per rischiarare e purificare il suo cuore, — per acquetare la sua mente, — per mettere in armonia quelle facoltà che altrimenti sarebbono state preda di perpetua agitazione, — per levare al cielo i desiderii e i pensieri suoi; e, per poterla alzare sopra ogni terrestre idea, non accenna mai esplicitamente come fosse obbligata a partecipare del letto con un altro. Alla fine però sentì e confessò, «lei essere donna; lui esser preso delle sue forme; lei esser la sola che fosse mai parsa donna agli occhi suoi:»

 

Chiare, fresche e dolci acque,

Ove le belle membra

Pose colei che sola a me par donna;

 

e ardeva «d' invidia, di gelosia e d'amore

 

D'amor, di gelosia, d'invidia ardendo.

 

Invidiava Pigmalione, «che potè avvivare d'anima e d'amore la statua, fattura delle proprie mani.» Ma pare insieme non essergli sfuggito, che la più bella parte di sua vita fu consunta nel culto superstizioso di una deità, che forse merita di essere ricalata giù sulla terra, donde la fatale fantasia del poeta l'aveva sollevata. Ei chiama l'alterezza di Laura «orgoglio,» e la sua avversione a ogni specie di bassezza, «affettazione e ritrosia

 

Ed in donna amorosa ancor m'aggrada,

Che 'n vista vada altera e disdegnosa;

Non superba e ritrosa.

Amor regge suo imperio senza spada.

 

Alle illusioni di una passione pura seguitano i desiderii di un amore impaziente, che esce in parole ed in versi troppo chiari ond'essere citati, e che non sono comunemente osservati, perchè la tradizione ci reca a leggere il Petrarca con prevenzione che l'amore ne fosse platonico. Non venne ammesso in casa di Laura se non raramente, e solo parecchi anni dopo il primo loro incontro. «Io invecchiodic'egli, «ed ella invecchia. Comincio a perdere speranza, e pure il tempo sembrami passar lento, fino a che non ci verrà conceduto di stare insieme senza il timore di perderci:» —

 

Ma sia che può, già solo io non invecchio.

 





16 Ne' Dialoghi con Sant'Agostino, libro in cui versò tutti i suoi sentimenti, e che intitolo: De secreto conflictu curarum suarum, confessa che il desiderio della corona di Lauro si fece in lui più ardente per la sua affinità col nome di Laura. - Petrarchæ Operum, vol. I, pag. 403, edit. Basil. 1581.



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