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Io sono corrivo ad appagarmi d'ogni sorta di gente alla prima; ma più che mai se un povero diavolo viene a esibire la sua servitù a un sì povero diavolo come io sono: e perch'io so che ci pecco, comporto sempre che il mio giudizio riveda la mia stima difalcandovi, più o meno, secondo il mio modo d'allora, il caso, e dirò anche il genere della persona ch'io dovrò governare41.
Vedendo La Fleur, io concedeva il difalco che io poteva in coscienza; ma l'idea tutta ingenua e il primo aspetto del giovane, gli diedero vinta la lite: e però prima l'assoldai, poscia presi a informarmi di ciò ch'ei sapeva fare: se non che dissi meco, scoprirò le sue abilità secondo i bisogni: e poi, un Francese fa di tutto.
Or il povero La Fleur non sapeva far altro sopra la terra che battere il tamburo, e suonare due o tre marcie sul piffero. Ad ogni modo mi posi in cuore che le sue abilità mi bastassero; e posso dire che la mia dabbenaggine non fu mai tanto derisa dal mio senno quanto per questo esperimento.
La Fleur era comparso nel mondo per tempo, e cavallerescamente come i più de' Francesi, servendo42 per alcuni anni; a capo de' quali, vedendo pago il suo genio, e che egli forse, o senza forse, doveva starsi contento dell'onore di battere il tamburo, il che gli precludeva ogni più largo sentiero alla gloria, s'era ritirato à ses terres, e viveva comme il plaisoit à Dieu: di pazienza.
— Su via — disse il Senno — percorri la Francia e l'Italia con un tamburino: bel compagno di viaggio! e pagalo.
— E tu cianci — gli risposi io — che? la metà della nostra baronia non fa ella forse con un tamburo43 compagnon de voyage il medesimo giro, o non ha ella il piffero44 e il diavolo, ed ogni cosa da pagare per giunta? Chi ne' combattimenti ineguali può schermirsi con un équivoque non ha sempre la peggio. — Pur tu saprai fare qualche altra cosa, La Fleur? — Oh, qu'oui, sapea cucire un pajo di calzerotti, e suonare un poco il violino.
— Perché no? — gli risposi — suono anch'io il violoncello; ci accorderemo benissimo. — Tu saprai maneggiare i rasoj, e racconciare un po' una parrucca, La Fleur? — Quest'era appunto la sua vocazione.
— Per mia fè! basta — diss'io interrompendolo — e dee bastare per me. — Venne intanto la cena; e vedendo un vispo bracchetto inglese da un lato della mia seggiola, e dall'altro un valletto francese a cui la natura aveva con liberalissimo pennello dipinto il volto d'ilarità, tutta la gioja dell'anima mia esultava del mio impero; e se i monarchi sapessero cosa si vogliano, esulterebbero al pari di me.