Ugo Foscolo
Viaggio sentimentale

VIAGGIO SENTIMENTALE DI YORICK LUNGO LA FRANCIA E L'ITALIA

49 - Il passaporto; Versailles

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49 - Il passaporto; Versailles

 

Siccome il passaporto ingiungeva a tutti i luogotenenti-governatori, governatori e comandanti di città, generali di eserciti, giustizieri e ufficiali di giustizia che lasciassero Mister Yorick, buffone del re, e il suo bagaglio liberamente viaggiatore, confesserò che la conquista del passaporto fu non poco macchiata dal personaggio ch'io recitava; ma in questo modo non v'è cosa che sia tutta pura: sentenza da taluni de' gravissimi nostri teologi universalmente applicata, sino ad affermare che il sospiro accompagna la voluttà107; anzi, che l'estrema delle voluttà ch'ei conoscano finisce per lo più con una convulsione, o poco meglio.

Ricordomi che il grave e dottissimo Bevorischio108, ne' suoi commentari su le generazioni di Adamo in poi, s'interrompe naturalissimamente a mezzo la nota, per dar notizia a' lettori come una coppia di passeri posatasi sull'imposta esteriore delle sue finestre l'aveva frastornato per tutta quell'ora ch'ei si stava scrivendo; e tanto, che gli fe' perdere il filo della sua genealogia.

«Poffarescrive Bevorischio «eppur non v'è dubbio: perch'io ebbi la curiosità di contare le volte, notandole una per una con la mia penna; ed il passero, nella breve ora che m'avrebbe bastato a finir l'altra metà di questa mia nota, mi frastornò visibilmente reiterando le sue carezze alla passera per venti tre volte e mezzo. Bontà divinascrive Bevorischio «sei pur benefica verso le tue creature!» Ma e tu, disgraziatissimo Yorick! e ti tocca a vedere il più grave de' tuoi fratelli che scrive e stampa tal cosa che tu non puoi ricopiare nel tuo studiolo, e che il rossore non t'offuschi la vista! e ne chiedo perdono.

Ma, e questo che importa egli a' miei viaggi? Dunque due volte, due volte perdono.

 

 





107 Medio de fonte leporum

Surgit amari aliquid, quod in ipsis floribus angat.

Lucr., lib. IV,1127. (F.)



108 Intende per avventura di certo Bevor, prelato nella provincia di York, dove il nostro autore amministrò per vent'anni le chiese di Sutton e di Stillington. Vero è che qui Yorick punge il teologo a torto; e la pia conseguenza della bontà del cielo verso le sue creature fu altre volte dal medesimo fatto desunta da molti Padri della Chiesa. Anzi san Francesco raccoglieva le tortorelle: «O sirocchie mie tortore, diceva il santo Patriarca, io voglio farvi nidii, acciocché voi facciate frutto, et che voi multiplichiate, secondo lo comandamento del nostro Creatore. Andò santo Francesco et fece lo nidio a tutte: et elle, usando, cominciarono a far uova et figliuoli, et stavano domesticamente con santo Francesco et con gli altri frati». — Fioretti di san Francesco, cap. XXI. — Nota desunta dal Liber memorialis, I, 28. (F.)



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