Ugo Foscolo
Viaggio sentimentale

VIAGGIO SENTIMENTALE DI YORICK LUNGO LA FRANCIA E L'ITALIA

60 - L’atto di carità; Parigi

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60 - L’atto di carità; Parigi

 

Chi sdegna o sospetta di passare al bujo per un chiassuolo, sarà forse un egregio uomo dabbene, e destro a mille negozj, ma un buon viaggiatore sentimentale non mai, Assai cose che accadono a sole chiarissimo e su per le vie larghe e frequenti, le vedo, ma non le guardo. La natura è vergognosa, né s'attenta d'agire alla presenza di spettatori; bensì in qualche appartato cantuccio ti lascia vedere taluna delle sue brevi scene che equivalgono alla quintessenza di tutti i sentimenti stillati da una mezza dozzina di tragedie francesi: tragedie per altro bellissime assolutamente; e le si confanno del pari al predicatore e all'eroe; e perciò ogniqualvolta mi trovo in impegno più solenne assai dell'usato118 io nelle mie prediche m'ajuto di quelle tragedie; e quanto al testo, la Cappadocia, il Ponto e l'Asia, la Frigia e la Pamfilia son ottimi testi quanto ogni altro della Scrittura119.

Evvi un opaco andito lungo, che dall'Opéra Comique riesce a un vicolo angusto, calcato da que' pochi che modestissimi aspettano un fiacre120 o che più volentieri tornano a casa in santa pace co' loro piedi. A capo dell'andito attiguo al teatro vedi una candeluccia il cui raggio a mezzo l'andito si smarrisce tra l'ombre; ma vi sta per adornamento, a imitazione delle stelle di minima grandezza le quali ardono e, a quanto sappiamo, non giovano gran che a noi mortali.

Per quell'andito adunque io m'avviava all'albergo, quando cinque o sei passi innanzi ch'io giungessi alla porta, m'accorsi di due signore, l'una a braccio dell'altra, col dosso al muro, le quali secondo le mie induzioni aspettavano un fiacre: e poich'erano sì presso alla porta, io per rispetto al diritto di priorità m'incantucciai pianamente un braccio o poco più di qua dalle due signore, e quasi invisibile, perch'io era vestito di nero.

La signora che mi stava più presso era una lunga e smilza persona d'anni forse trentasei; l'altra, di pari forme e statura, n'avrà avuti quaranta: e non avevano indizi nuzialivedovili; bensì, in tutto e per tutto, l'aspetto di due caste sorelle vestali, a cui né le carezze né i baci aveano libata la rugiada quasi gelata su le lor labbra. In altro tempo io mi sarei cordialmente adoperato alla loro felicità; ma per quella sera la loro felicità doveva arrivar d'altro luogo.

Una voce sommessa con dicitura elegante e con soave cadenza supplicava che tra lor due facessero, per l'amore di Dio, l'elemosina d'un dodici soldi. E mi parve fuori d'ogni uso che un accattone assegnasse la somma dell'elemosina; e dodici volte più che non si solitamente all'oscuro. E se ne meravigliavano anch'esse.

Dodici soldi? ve'? — dicea l'una.

— Un dodici soldi! — dicea l'altra; né gli davano retta.

Il poverello continuava a dire che non si sarebbe attentato a domandare di meno a due dame del loro grado; e s'inchinò sino a terra.

Poh! — dissero — non abbiamo di spiccio.

Tacque per allora il mendico; poi tornò ad implorare.

— Deh! gentili damine; deh non chiudano le loro pietose orecchie a me solo!

Sur ma parole, davvero, uomo dabbenedicea la minore — non abbiamo moneta.

— Il cielo dunque le benedicarispose il mendico — e moltiplichi a loro le gioje che possono versare su gli altri senza moneta!

Notai che frattanto la sorella maggiore accostava la mano alla tasca, e diceva:

— Se troverò un soldo!

— Un soldo! me ne favoriscano dodiciripigliò il supplicante — la natura fu sì benefica verso di loro! le sieno adunque benefiche con un povero.

— Ve li darei con tutto il cuoredisse la giovine; — amico, ve li darei, se ne avessi.

— O mia benefattrice! bella e caritatevole gentildonnadiceva egli alla sorella maggiore — ma se allo splendore di quegli occhi, che reca in quest'andito buio il chiaror del mattino, è mista insieme tanta dolcezza, non dovrò io credere che ciò derivi dalla bontà e dalla umanità di quel cuore? non dovrò io credere al marquis de Santerre ed a suo fratello, i quali, passando dianzi, parlavano tanto di tutte e due?

E tutte e due pareano commosse; e le loro dita correvano come per impulso e contemporaneamente alle tasche; e n'uscirono due monete di dodici soldi; né altercavano più col povero, bensì tra lor due aspirando al merito di far l'elemosina; ma la fecero a un punto tutte e due, e il diverbio cessò: e l'uomo dabbene se n'andò con Dio.

 

 





118 E appunto in que' occorse a Yorick una solenne occasione di predicare nell'Oratorio de' protestanti in Parigi; e ne fu richiesto da lord Hertfort, ambasciatore d'Inghilterra, che avea corredato sontuosamente di nuove suppellettili il suo palazzo; e Parigi impazziva in folla a vederlo. Yorick salì in cattedra col testo: «Disse il re Ezechia al Profeta: Ho mostrati allo straniero i miei vasi d'oro, e le mie concubine; né ho lasciato chiuso tesoro veruno della mia casa. Disse il Profeta: Tu hai operato da stolto». — Isaia, XXXIX. - Vedi Lettere di Sterne. (F.)



119 Non va inteso, come pare alla prima nell'originale: ottimi testi quanto uno della Scrittura; perché anzi queste parole si leggono negli Atti degli Apostoli: Et qui habitant Cappadociam, Pontum et Asiam, Phrygiam et Pamphyliam.Cap. II, 9, 10. - E qui Yorick tende a deridere anche la povertà orgogliosissima del teatro francese, che non ha, come l'inglese, tragedie desunte dalla storia patria, le quali mostrano più opportunamente al popolo i vizi, le virtù e l'indole de' suoi antenati. (F.)



120 Carrozze che si noleggiano a ora; sdruscite; strascinate da cavalli con orecchie sempre dimesse. (F.)



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