Capitolo
1 mat| dopo ad aprire la caccia, era subentrata una profonda
2 mat| saperne di perché.~Il caldo era soffocante e non dava respiro
3 mat| marino che sulla sera si era alzata languida languida
4 mat| cane... Lì... guardi... lì era quel demonio... e m'impostò
5 mat| dentro a queste costole c'era qualcosa... E ora mi chiamano
6 mat| di certo, ma non importa. Era bionda e si chiamava Stella,
7 mat| core, perché ormai non c'era rimedio, e lei, poverina!,
8 mat| che non ci aveva che fare, era più disgraziata di me e
9 mat| Sapevo che lui se n'era anche vantato e m'era stato
10 mat| n'era anche vantato e m'era stato perfino fatto risapere
11 mat| si levò il pinsacchio s'era nel folto, e io non avevo
12 mat| orecchio, e:~«Ha ragione; m'era parso».~Io che mi struggevo
13 mat| ripresi il su' figliolo che era cascato nel pollino8 cominciò
14 mat| vetrice e la nebbia che si era fatta foltissima, mentre
15 mat| Matto?».~«Glielo dicevo che era mezzo stregone quel brutto
16 per| sul greto d'Arno, mentre era per buttarsi nell'acqua
17 per| perché quando lo trovai era più lercio del fruciandolo
18 per| prendere un cane, dissero loro, era meglio prenderlo da caccia.~
19 per| da caccia.~La massaia poi era implacabile. Con quella
20 per| nascondeva affatto gli occhi, era per lei qualche cosa che
21 per| col calar della sera, s'era fortemente insinuato nell'
22 per| silenzio, Pillàcchera, che s'era rintanato sotto la madia,
23 per| diavolo in forma di cane era stato in casa sua.~Quello
24 per| fuori il portafogli perché era impaziente di ricompensare,
25 per| incontro alla massaia che era comparsa arcigna sulla porta.
26 per| che immobile e taciturno era rimasto a guardarla con
27 luc| fico selvatico sul quale si era arrampicato per cercare
28 luc| dal movimento di Lucia, s'era lasciato cadere dal ramo
29 luc| strisciando come una saetta, era corso a rifugiarsi nel cavo
30 luc| forte tra i capelli. A Lucia era caro quel fiore come tutti
31 luc| verso il cespuglio dal quale era partito il belato, e, ficcandosi
32 luc| scaltramente aveva imitato, ed era corsa... ed era corsa, povera
33 luc| imitato, ed era corsa... ed era corsa, povera Lucia! lieta
34 luc| cantando a gola spiegata.~Era uno stellato di paradiso.~ ~ ~ ~
35 ori| linguate di Toppa, che non era tanto per saltare addosso
36 ori| no! E lì a dire che non era vero nulla; e io a lasciarlo
37 ori| doveva comparire il marito.~Era quasi un par di minuti che
38 ori| Pasquale in quel momento era felice. S'era già alleggerito
39 ori| quel momento era felice. S'era già alleggerito del misterioso
40 ori| oriolo col cucùlo, che gli era stato appiccicato da un
41 ori| alla stessa ora precisa, s'era mezzo slogato il pollice
42 ori| dai tre mercati ai quali era stato in quell'anno, non
43 ori| stato in quell'anno, non era mai tornato colle mani vuote.
44 ori| anche stare zitto, e questa era la cosa più importante,
45 ori| rintuzzarsi il dolore che gli era costato quel sospiro, nel
46 ori| respiro.~Il sor Pasquale era rimasto come fulminato.
47 ori| accanto alla camera dove era morto lo zio Nastasio, era
48 ori| era morto lo zio Nastasio, era entrato nelle loro teste
49 ori| neve.~Il contadin novo, che era venuto per parlare di stime
50 ori| Ma quel prato, che cos'era quel prato le domeniche
51 ori| altri generi di turbamento, era entrata una specie di fissazione,
52 ori| sia detto fra parentesi, era riuscito una perla, in due
53 ori| indebolita salute.~La primavera era inoltrata, e colle prime
54 ori| avrebbe fatto. Ma la misura era presso a poco inutile, perché
55 ori| della sora Flaminia che era scesa a scaldargli una tazza
56 ori| aveva sonate, e il cucùlo era rimasto in silenzio!~La
57 fat| piccolo piallaccio sul quale era una macchia biancastra come
58 fat| aveva visto la scena che era accaduta, «se ti vuoi trattenere,
59 fat| poteva intendere, perché era già un chilometro distante,
60 fat| ma la serva gli disse che era fuori. Domandò allora della
61 fat| piallaccio colla fatta, era andato a consegnarla al
62 fat| della persona alla quale era diretto, via tale, numero
63 fat| di notte tutto il paese era al fatto dell'accaduto.
64 fat| che quella sera appunto era più zeppa del solito dei
65 fat| quarto d'ora dopo non v'era anima viva, dallo zoppo
66 fat| settimane fa, è vero; ma se n'era già parlato tanto, s'eran
67 fat| ormai tutti erano stufi. Era stata proprio un'annata
68 fat| senza risorse. Che altro era accaduto? Mah! poco o nulla:
69 fat| villeggianti col su' figliolo che s'era messo colla macellarina,
70 fat| secondo loro, l'affare era serio.~In farmacia, dopo
71 fat| che veniva di là dentro era sceso sul cimitero in ciabatte
72 fat| dice lei, maestro? Eppure c'era anche lei!»~Il maestro della
73 fat| Il maestro della banda era di parere contrario; ma
74 fat| groppa al gatto che gli era saltato sulle ginocchia,
75 fat| Quest'ultima apostrofe era toccata alla sua moglie
76 fat| squarciagola. E lo speziale, che era corso sull'uscio, gridava
77 fat| che dopo cena...».~«Che li era anche un calunniatore me
78 fat| disse anche il Nardini; ma era compatibile, perché bisogna
79 fat| Certaldo, tutte le settimane c'era due o tre lettere che parevan
80 fat| invece un contadino che era a far l'erba in una fossa,
81 fat| tranquillità monotona del paese era in quel giorno apparentemente
82 fat| bollivano. Il Segretario era ben visto da una gran parte
83 fat| sua bontà; il Cavaliere era nelle grazie dei più pei
84 fat| cagnesco.~Il procaccia s'era fermato davvero a bussare
85 fat| porta del Cavaliere, ed era già entrato, quando Cencio
86 fat| quando Cencio tabaccaio, che era sull'uscio a sbirciare,
87 fat| domandò il Rapalli che era occupatissimo a non far
88 fat| abbastanza importante s'era radunato davanti all'Appalto,
89 fat| all'Appalto, dove Cencio s'era preso col Nardini, il quale
90 fat| pòl sapere di che bestia era questa famosa fatta?».~Il
91 fat| prima fischiata è nostra... Era di pollo!».~ ~ ~ ~
92 pip| gli altri amici di casa, era la chiusa obbligatoria d'
93 pip| povera creaturina dormiva che era un amore, e ora sentite
94 pip| un sospiro; «grumata che era una delizia!»~«Povero nonno!
95 pip| ripreso sonno, la ninna-nanna era cessata, ed al rumore di
96 pip| rumore di pochi momenti fa era succeduto un profondo silenzio.
97 pip| la bambina nella culla si era accostata al camino per
98 pip| seggiola disoccupata che era rimasta in un canto della
99 pip| l'abbiamo conosciuta!»~«Era una buona creatura; ma si
100 pip| creatura; ma si vede che era nata sotto cattiva luna.
101 pip| luna. E su' primi tempi era stata anche fortunata. Sposò
102 pip| lì. E che bella sposa s'era fatta!»~«Bella!», disse
103 pip| Carlotta.~«Povera figliola! era destinato che non se le
104 pip| sull'altare.»~Una zanzara s'era posata sulla fronte della
105 pip| occhiata alla solita seggiola:~«Era una serata come questa»,
106 pip| un'acqua! un buio!... Lei era lì in un cantuccio su quella
107 pip| par di paoli...». Allora c'era i paoli.~Si alzò, povera
108 pip| sonare la mezzanotte, lei era sempre lì che taroccava
109 pip| taroccava perché la rete era tanto vecchia che per ogni
110 pip| e, giù... Aaah! l'acqua era troppo ghiaccia. Per un
111 pip| del racconto, Batone si era alzato dalla sua panca e,
112 pip| per staccarmela, ma non c'era verso; la staccavo da una
113 pip| abbandonano cionche...»~«Era morta?!»~«...e mi scivola
114 pip| roba sul petto, l'agguanto, era un vergone di vétrice della
115 pip| capelli. Dio onnipotente! era lei, lì, a fior d'acqua,
116 pip| puntone, e mi dissero che era viva anche lei.»~«Ah! ma
117 pip| lei.»~«Ah! ma dunque?...»~«Era viva anche lei, povera Agnese!...»~«
118 pip| dietro un cenno di Cencio, s'era alzata camminando in punta
119 pip| bicchieri e un fiasco di vino, era ritornata al suo posto.~
120 pip| Batone non voleva parere, ma era commosso, e ricusò di bere
121 mar| guardare la montagna poi, era uno spavento; e anche di
122 mar| fatica a star ritti, tanta era la forza del vento gelato
123 mar| quei poveri diavoli. Quella era di certo una di quelle famiglie
124 mar| manica della giacchetta, se l'era ridotta, fino al gomito,
125 pri| vostro viso...~ ~Oh! com'era bella, com'era bella Gioconda
126 pri| Oh! com'era bella, com'era bella Gioconda a sedici
127 pri| sempre la gioia, e Gioconda era l'idolo di tutti, perché
128 pri| terreno dava sulla via; lì era il ritrovo favorito delle
129 pri| E fra quei giovanotti c'era anche Maso, ravviato, lindo,
130 mer| martire.~La conversazione era stata briosa fino dal principio,
131 mer| assicurare l'uditorio che era maschio. E:~«Ditemi, Silvestro;
132 mer| bottega di Ciuciante, il quale era dentro a lavorare, e la
133 mer| tenditore del Palazzi, che era laggiù in fondo dalla piletta.
134 mer| pover'a noi! pover'a noi!»~ ~Era passata una ventina di minuti
135 mer| non veniva.~Il Piovano non era soltanto impaziente pel
136 mer| ritardo, ma siccome gli era parso d'aver sentito poco
137 tor| ingegnere? Mi domandò se c'era più stato, e io gli dissi
138 tor| a tutti i costi, e non c'era, dice, neanche tanto da
139 tor| il giovanotto, che non s'era mai mosso da casa, perché
140 tor| me, domandandomi dove s'era rimasti. «Alla lettera che
141 tor| di volergli bene; che lui era fiero; che la Maremma, grazie
142 tor| Maremma, grazie a Dio, gli era andata bene, e che intanto
143 tor| gloria, e che la ragazza era addirittura fuori di pericolo».~«
144 tor| rise tanto e mi disse che era pieno di spropositi?»~«Ah!
145 tor| hanno detto che lo sbaglio c'era sicuro, perché dice che
146 tor| gieneri~ ~«Non torce un pelo!»~Era passata una ventina di minuti,
147 tor| sapete?» disse la padrona ch'era andata a guardare dalla
148 tor| andiamogli incontro.»~Gian Luca era diventato bianco come un
149 tor| e via, come una capra, era sparito in un batter d'occhio
150 tor| sapere che nella bottega c'era un boccone preparato anche
151 spa| partorì alla macchia dove era andata a far legna, e fu
152 spa| lasciato un nipotino che era la sua consolazione. Ma
153 spa| con sé a spezzare, perché era un ragazzetto che per la
154 spa| belle a quella maniera non era tanto facile vederne.~Finito
155 spa| mezzogiorno glielo portava dove era a spezzare e si fermava
156 fio| domandandomi se fosse vero che era tanto più grande delle padulette
157 fio| Appennini sui quali Pipetta era nato, e giù in basso le
158 fio| tremavano, mi confessò che era innamorato di Fiorella,
159 fio| questa volta il suo pianto era diverso da quello passeggero
160 fio| al molino, Pipetta non c'era, perché era corso, mi dissero,
161 fio| Pipetta non c'era, perché era corso, mi dissero, dal priore
162 fio| foglio in mano che poco fa era stato portato da un donzello
163 fio| Mi raccontò che Pipetta era di leva e che fra quattro
164 fio| lei, perché Pipetta non era bastato per correre dal
165 fio| davanti alla casa del dottore, era alla finestra e mi chiamò.~«
166 fio| riuscì a sapere quello che era accaduto durante la mia
167 fio| bonissimo, e il giorno dopo era in Fortezza vestito da recluta.
168 fio| per combinazione, non c'era lì Fiorancino che mi dette
169 ser| spazzato la bottega; Graziano era già comparso in maniche
170 ser| del Birindi. Ma ieri, che era domenica, ci entrò finalmente
171 ser| tutti e tre avvinati che era un desìo a vederli, si misero
172 ser| perché quel pover'uomo s'era azzardato a dirgli che mettesse
173 ser| musicali; anzi l'orchestra era più numerosa del solito,
174 ser| la pancia. E la festa non era soltanto dentro, perché
175 ser| uscio di strada aperto s'era formato lì davanti un capannello
176 ser| costrinsero a seguirli. Cecco che era stato tanto allegro alla
177 ser| commozioni della giornata, stanca era andata a letto prestissimo,
178 ser| occhi al vaso di geranio che era sulla finestra della sua
179 ser| stanchi, perché se il rispetto era molto piaciuto, altrettanto
180 ser| a cercare la foglia che era caduta per terra. Pierone
181 ser| gridò subito Cecco. «Era l'anello, era l'anello!»
182 ser| subito Cecco. «Era l'anello, era l'anello!» E alzò nell'aria
183 ser| vòte.»~Così dicendo, Cecco era andato sempre avanti nella
184 ser| nello stomaco; ma non c'era riparo, e ad ogni scarica
185 pas| Chi aveva della bile, se l'era già ingozzata; chi aveva
186 pas| chi aveva delle ragioni, s'era sfogato a dirle, e i più
187 pas| Palazzo i consiglieri, s'era lasciato scappare di bocca
188 pas| sempre mercante più di quand'era mercante d'olio, il quale,
189 pas| un certo medicamento, che era stato dato a tutti quelli
190 pas| l'avesse a sciupare. Ed era, davvero, un freddo da crepare.
191 pas| crepare. Per la strada non c'era anima viva, e tutti se ne
192 pas| stato trent'anni che non s'era fatto sentire.~La solita
193 pas| meno, diceva; ma la signora era abituata, e senza burro
194 pas| abituata, e senza burro era impossibile che lei la mattina
195 pas| diletto; e volle sapere se c'era almeno un po' di teatro
196 pas| scompleto! Guarda dove se l'era ficcato questo birbante
197 pas| di capo, dentro al quale era il sette di picche.~Fu una
198 pas| della sua signora che s'era addormentata ritta e russava
199 pas| chiaramente che nessuno s'era mai trovato a veder fare
200 pas| quel modo no.~A poco a poco era comparso in bottega anche
201 pas| famiglia.~Il Professore, però, era in testa e in gambe. Non
202 pas| meglio, e di Clementino che era uscito a prendere una boccata
203 pas| otto partirono. Il Proposto era alla finestra a sventolare
204 dol| condizioni della mia famiglia era grave, forse troppo grave.~
205 dol| a casa, mio padre non c'era. Mia madre si spaventò perché,
206 dol| pioggia. Pareva stanco ed era pallido. Tossiva malamente
207 dol| Beppe l'hai veduto?» (era un suo vecchio compagno
208 dol| mi svegliò alle cinque. Era buio, freddo, vento e nevicava
209 sca| che parte rifarsi. Prima c'era Bistino, il su' figliolo
210 sca| quel ragazzo! E quando c'era lui, anche il Cappellano
211 sca| dandomi una fregatina di mani. Era tanto che mi struggevo di
212 sca| fatto bene, sa, a venire. Era tanto che lo dicevano e
213 sca| essersi fatto aspettare perché era andato su in camera a ripulirsi
214 sca| signore.» E al bambino che era ritornato dietro al servitore: «
215 sca| all'otto per la messa, s'era preso tre uccellucci e un
216 sca| una!», disse don Paolo che era sull'uscio per andarsene.~«
217 sca| nella roba del mio vestito c'era cotone. Tenni dentro una
218 sca| Perché se la Francia...». Ed era per riattaccare su Tunisi
219 sca| quella bellezza, la quale non era altro che una stanza tutta
220 sca| la scala nuova che prima era dove ora è la coppaia; eppoi
221 sca| levarono la stalla, ma che c'era umido... Eppoi su al primo
222 sca| camera della sora Olimpia che era allo specchio a provarsi
223 sca| del sor Angiolo, il quale era, nientemeno che il fratello
224 sca| Canonico Sinigaglia, che era venuto con lui quando Monsignore
225 sca| E qui, vede? Prima c'era un uscio che metteva nel
226 sca| quali il sor Cosimo, che s'era messo in prima linea a sinistra,
227 sca| la cui fisionomia non m'era punto nuova; e nemmeno pareva
228 sca| appetito divoratore dove era scritto appetito divoratrice .
229 sca| appena entrato in salotto era rimasto a bocca aperta guardandosi
230 sca| pensiero che ancora non s'era a nulla! Infatti cominciò
231 sca| bisognò prenderlo perché era col cavol fiore, una primizia!
232 sca| cucchiaiata d'erba perché era roba leggiera, e il prete
233 sca| ma non lo trovava. Su c'era il soffitto dipinto; giù
234 sca| poco da cantar vittoria. Era uno sbracalìo generale di
235 sca| vivendo tutta di spirito, s'era mantenuta inalterata, posando
236 sca| non mi spaventassi perché era cosa consueta.~«Fra un paio
237 sca| compassionevole stato di prigioniero, era una giornata incantevole.
238 sca| corse dietro a Gostino che era venuto a chiederle le chiavi
239 sca| della legnaia; il ragazzo s'era addormentato attraverso
240 sca| stanza, annunziandomi che c'era que' signori al cancello
241 sca| Cappellano mi disse che lui non era agrario , perché limoni
242 sca| molto a caccia, ma ora s'era fatto astemio , un po' perché
243 sca| perché il su' cane più bravo era rimasto alienato nella vista
244 sca| de' cocci dalla cucina dov'era Gostino a rigovernare. E
245 sca| mi disse il sor Cosimo.~Era inutile! Dirgli che avevo
246 sca| appuntamento col medico era lo stesso che tirare uno
247 sca| passo rinforzato perché s'era fatto tardi.~Nell'attraversare
248 sca| sempre a guardarmi dopo che era finito ogni cosa, mi videro
249 sca| rimettere a nuovo un cristiano. Era l'autografo del sonetto
|