Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Anton Francesco Grazzini
La strega

IntraText CT - Lettura del testo

Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

Scena seconda - Bonifazio vecchio, Fabrizio

 

BONIFAZIO. I cento ducati sono nelle sue mani, e pur iersera gli levai dal banco, e mandaglile.

FABRIZIO. Tutti d'oro, s'intende?

BONIFAZIO. D'oro tutti, e tutti ungheri, genovesi e fiorentini vecchi.

FABRIZIO. Le immagini, com'io vi dissi che da lei aveva saputo, vogliano essere d'oro fine.

BONIFAZIO. E credi che la Geva s'innamori di lui in guisa tale che ella sia forzata venire insino a casa sua, e pregare Taddeo che sia contento di tòrla per moglie?

FABRIZIO. Come egli è vero che noi semo vivi, e che noi parliamo insieme; e ne ho veduto la pruova in me, perché quella fanciulla (come io v'ho detto), che ora tengo a mie spese in casa sua, non mi poteva patire; e per questa via fu costretta a venirmi dietro contra la voglia del marito e di tutti i suoi; e per me ora si getterebbe nel fuoco.

BONIFAZIO. Al nome di Dio, io non so se noi ci andiamo a casa mia, o pure a casa di lei, perché iersera noi restammo ch'ella venisse a trovarmi stamani in casa, dove non ho potuto aspettarla per una faccenda che mi sopravvenne.

FABRIZIO. Fate voi: andiam dove voi pensate ch'ella sia.

BONIFAZIO. Oh, per mia , eccola appunto di qua.

 

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License