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Anton Francesco Grazzini La strega IntraText CT - Lettura del testo |
BARTOLOMEA. O Verdiana, non è quel Bonifazio?
FABRIZIO. Andiamo a rincontralle.
BARTOLOMEA. Dio vi dia il buon dì.
BONIFAZIO. Donde vien tu, Bartolomea?
BARTOLOMEA. Da casa vostra: ma uh, uh! Bonifazio mio, Taddeo non vuole aspettar più, e vuole andar via oggi ad ogni modo.
BONIFAZIO. Non dubitare: lo farò ben io aspettare due giorni ancora; ma non promess'egli d'aspettar tutta questa settimana?
BARTOLOMEA. Messer sì, ma stamani gli è venuto la fregola, ed è andato fuori a procacciare i cavagli.
BONIFAZIO. Poi che egli tolse quello impiccato di Farfanicchio...
VERDIANA. Non se ne può più aver bene.
BONIFAZIO. La forca lo mette al punto.
BARTOLOMEA. Come farem noi?
BONIFAZIO. Non ti dar pensiero; hai tu teco i danari?
BARTOLOMEA. Messer sì: eccogli qui tutti in questo borsetto.
BONIFAZIO. Fabrizio, noi ci fidiamo di te.
FABRIZIO. Non dubitate di nulla; mi meraviglio di voi!
BONIFAZIO. Quando sarà fornita la malia?
FABRIZIO. Fra due ore, e per tutto oggi vedrete miracoli.
VERDIANA. Sì, se gli andranno alla Nunziata.
FABRIZIO. E la Geva verrà a chiedervi misericordia, e pregarvi che le diate Taddeo per marito.
BONIFAZIO. Vedi che pur l'arà a dispetto di suo padre.
FABRIZIO. Ma avvertite alla dote, che io non so come Luc'Antonio se la intenderà.
BARTOLOMEA. Purché noi abbiam lei.
BONIFAZIO. Bartolomea, dagli e' danari, qui non accade altro.
FABRIZIO. Sì, sì; quanto più tosto, meglio.
BARTOLOMEA. Eccogli, annoverategliene.
FABRIZIO. Se voi gli avete conti, basta.
BARTOLOMEA. Conti, non ch'una volta, sei.
BONIFAZIO. Cento ducati sono, tutti quanti d'oro.
VERDIANA. E tutti quanti son gettati giù per Arno.
FABRIZIO. E così hanno a essere.
BARTOLOMEA. Noi ti ci raccomandiamo.
BONIFAZIO. Fabrizio, non trasandare la cosa.
FABRIZIO. E voi non ne favellate con persona viva, acciocché questo fatto non venisse agli orecchi di Luc'Antonio, e che quella poveretta non avesse a esserne rovinata.
BARTOLOMEA. Non ti bisogna aver cotesto sospetto.
FABRIZIO. Io ve lo fo intender per bene.
BARTOLOMEA. E noi per bene lo riceviamo.
FABRIZIO. Io vi lascerò, e andrommene a trovar monna Sabatina per cominciar a darvi dentro.
BARTOLOMEA. Va' via, oggimai.
FABRIZIO. Restate in buon'ora.
BONIFAZIO. Tu che farai?
BARTOLOMEA. Vorrei che noi andassimo a svolger Taddeo.
BARTOLOMEA. Niente: senza voi non farei nulla.
BONIFAZIO. I' ho un po' di faccenda al palagio del Podestà, e poi son tutto tuo.
BARTOLOMEA. Favellargli bisogna; e che voi vi siate.
BONIFAZIO. Orsù, ritorna a casa mia, e là mi aspetta, che io vi sarò quasi all'otta di te.
BARTOLOMEA. Così farò; andianne, tu.
VERDIANA. Che quella stregaccia non faccia lor qualche male!
BARTOLOMEA. Che male? balorda! il male è fatto.
VERDIANA. Voi dite bene il vero, cento ducati non si trovano nella strada.
BARTOLOMEA. I danari son fatti per spendergli: purché egli non vada via e abbia moglie.
BARTOLOMEA. Naffe! Iddio ci aiuti.
VERDIANA. Madonna sì, che noi n'abbiam bisogno.