Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Anton Francesco Grazzini La strega IntraText CT - Lettura del testo |
TADDEO. O Farfanicchio, corri qua, che questo elmo mi affoga.
FARFANICCHIO. Che? neh?
TADDEO. Corri, che io non posso riaver l'alito.
FARFANICCHIO. Che dite voi, padrone?
TADDEO. Sfibbiami questa visiera, che ti venga il canchero nell'ossa.
FARFANICCHIO. Dite forte, la signoria vostra, ch'io non vi intendo.
TADDEO. Aiutami cavar questo elmo, che io sto per affogare e per cacciar fuori, che tu sii morto a ghiado.
FARFANICCHIO. I' ho inteso, i' ho inteso: chinatevi, chinatevi, la signoria vostra si chini.
TADDEO. Io sono stato per recerti in sul mostaccio.
FARFANICCHIO. Voi mi averesti concio.
TADDEO. A questo modo ci potrà stare ognuno.
FARFANICCHIO. Sì bene.
TADDEO. Per la puttana della consagrata! guai al primo Luteriano che mi si parerà davanti. Farfanicchio, che di' tu ora? parti ch'io abbia altra aria?
FARFANICCHIO. Miglior l'areste, avendo una fenestra serrata nelle rene.
TADDEO. Tu mi pari ubbriaco: guardami bene.
FARFANICCHIO. Voi mi parete, non vo' dire un Orlando furioso, un Rodomonte bizzarro, ma lo Iddio Marte stesso.
TADDEO. Oh, io son fiero! io son terribile! io me lo veggio, io lo conosco. Guarti, vigliacco, che l'ombra mia mi fa paura: ah, ah, ah, vecchia di Buovo!
FARFANICCHIO. Signor padrone, io ho voglia di fuggirmi.
TADDEO. Sta' pur forte e in cervello, che ti bisogna.
FARFANICCHIO. Deh, vi vedesse ora la vostra dama!
TADDEO. Che dama o non dama? che vorresti tu che ella spiritasse, veggendomi a questo modo infuriato? io ho quasi paura io di me stesso.