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Anton Francesco Grazzini
La strega

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ATTO QUINTO

 

Scena prima - Bonifazio, madonna Bartolomea

 

BONIFAZIO. Sta' di buona voglia.

BARTOLOMEA. Poiché noi abbiamo spesi tanti ducati, che la cosa abbia effetto.

BONIFAZIO. Io n'ho più voglia di te.

BARTOLOMEA. Vedete di trovar Fabrizio, e ricordargliene: queste faccende così fatte non bisogna strascurarle.

BONIFAZIO. Io voglio andare ora a trovare messer Gimigniano in casa, dirgli venti parole per conto del piato, e poi non ho altro da fare che trovare Fabrizio, e sollecitarlo. Ma che fa Taddeo?

BARTOLOMEA. Come egli ebbe desinato, e che noi rimanemmo a tavola, se ne andò in camera con Farfanicchio intorno all'arme; e così fa sempre ogni giorno.

BONIFAZIO. Serra l'uscio e rimani in pace, che io voglio andar via.

BARTOLOMEA. Orsù, andate in buon'ora.

BONIFAZIO. Tra l'altre molte noie e infiniti fastidi che sono in questo mondo, questo del piatire non è il minore; anzi, secondo me, il maggiore di tutti quanti, avendo a praticar sempre con birri, messi, toccatori, notai, procuratori, dottori e giudici, che ti aggirano con richieste, citazioni, contraddizioni, esamine, testimoni, appellazioni, con leggi, statuti, ferie, utili e disutili; e ti piluccano in fino in su l'osso, tanto che, ancora che tu abbi ragione, innanzi che tu ne venghi a fine, è una morte; e poi che tu resti vincitore del piato, ti trovi rovinato: e però si dice che gli è meglio assai un magro accordo, che una grassa sentenza: in modo che io sono deliberato, da questa volta in , lasciarmi innanzi tor ciò che io ho, ancora che sia poco, che mai più piatire. È egli possibil però che, dopo tante centinaia d'anni, non si siano avvedute le persone che i notai e i procuratori ci usurpano la roba, i medici ci tolgono la vita? e pur ci sono le leggi, i magistrati e i principi: nondimeno non ci si ha cura, non ci si provvede, e non se ne tien conto: e ognuno dice e chiacchiera e paganci di parole, ed essi fanno de' fatti. E a me intanto conviene andare ora a trovar un dottore infino a casa, e arò di grazia di potergli favellare, che non mi faccia aspettar due ore.

 

 




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