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Anton Francesco Grazzini La strega IntraText CT - Lettura del testo |
ORETTA. Uh, uh, signore, buon pro vi faccia. Luc'Antonio, voi avete ritrovato o riavuto un figliuolo ch'è una bellezza.
LUC'ANTONIO. Voi vedete, questa si può dire la maggior ventura che io avessi mai: ringraziato sia Dio mille volte.
ORETTA. Così ritrovassi, o riavess'io la mia figliuola, poveretta me, che non ho altri che lei in questo misero mondo!
LUC'ANTONIO. Guasparo non lasciò altri figliuoli?
LUC'ANTONIO. Questa fanciulla dunque viene a esser ricca?
ORETTA. Dopo la morte mia le rimane ogni cosa.
LUC'ANTONIO. La nave che ne fu?
ORETTA. Vendessi, e con tutto il mobil nostro, e si messono i danari in sul Monte di San Giorgio, dal quale ogn'anno riscotiamo di frutti presso a cinquecento ducati d'oro.
LUC'ANTONIO. Orsù, in buon'ora, ingegnanci di ritrovarla.
ORETTA. Andiamo a questi Otto che voi dite, che facciano comparire quella vecchia, e basta.
LUC'ANTONIO. Io voleva, prima che si facessi altro, favellare a un giovane che è suo amico grande, e bazzica spesso in casa sua, perché spesso vi capita qualche fanciulla mal arrivata.
ORETTA. Ella tien dunque le mani a così fatte cose?
ORETTA. O figliuola mia, chi sei tu ora diventata?
CLEMENZA. Femmina di mondo, che credete voi? poich'ella fece vista di non vi conoscere.
LUC'ANTONIO. Se non che io n'ho paura, io vorrei che ella fusse, se vi piacesse però, moglie del mio figliuolo.
ORETTA. Dio il volesse, e la sua madre benedetta; Genova non mi vedrebbe più, che io mi risolverei a doventar fiorentina.
CLEMENZA. Secondo me, voi non arete cotesta grazia; e ben n'andrete se voi la ritrovate.
LUC'ANTONIO. Del ritrovarla non bisogna dubitare: fatto sta ch'ella avesse salvato la sua virginità.
ORETTA. Tu non ne sai però altro.
LUC'ANTONIO. Oretta, sapete ciò che voi fate?
ORETTA. Che cosa?
LUC'ANTONIO. Andatene colà in quella chiesa, e quivi m'aspettate, tanto ch'io venga per voi.
ORETTA. Noi farem quel che voi volete.
LUC'ANTONIO. Oh, andate via, che testé testé vengo per voi.
CLEMENZA. Andianne, che Dio ce ne porti.
LUC'ANTONIO. Vedi appunto se la Pasqua m'era venuta in domenica! guarda dote che sarebbe quella pel mio Orazio! tutti ducati contanti. Ma io non son per dargli una fanciulla fuggita dalla madre e stata due mesi o più a vettura e per iscarriera; ma voglio bene innanzi a ogn'altra cosa favellare a Fabrizio, per vedere se senza gli Otto si potesse acconciare questa faccenda. Ora, poich'io nollo veggio qui intorno, fia buono sapere se egli fusse per sorte qui in casa monna Sabatina Ticch, tacch, tocch: egli non ci debbe essere, e coloro non debbono volere rispondere. Io voglio dar così un po' di volta , e vedere se egli fusse in bottega di Visino merciaio, o in sul Canto del Diamante. Gran fatto fia che nollo trovi in uno di questi luoghi.