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Antonio Labriola In memoria del manifesto dei comunisti IntraText CT - Lettura del testo |
Essi non possono ammettere, che le passate ideologie rimanessero senza effetto, e che i passati tentativi del proletariato fossero sempre superati e vinti, per un puro accidente della storia, o per un capriccio, per così dire, delle circostanze. Tutte quelle ideologie, per quanto riflettessero, infatti, il sentimento implicito o diretto delle antitesi sociali, ossia delle reali lotte di classe, con alta coscienza della giustizia e con profonda devozione a un forte ideale, rivelan tutte però l'ignoranza delle cause vere e della natura effettiva delle antitesi, contro le quali si levavano con atto rapido di ribellione spesso eroica. Di qui il carattere di utopia! E così noi ci rendiamo parimenti conto del fatto, che le condizioni di oppressione di altri tempi, per quanto più barbare e crudeli, non dessero luogo a quella accumulazione di energia, a quella continuità di resistenza e di opera, che si trovano, si avverano e si svolgono nel proletariato dei tempi nostri. È il cambiamento della società nella sua struttura economica, è la formazione del proletariato nuovo nell'ambito della grande industria e dello stato moderno, è l'apparire di questo proletariato su la scena politica: - sono le cose nuove, in somma, che hanno ingenerato il bisogno di idee nuove. E per ciò il comunismo critico non moralizza, non predice, non annunzia, né predica, né utopizza: - ha già la cosa in mano, e nella cosa stessa ha messo la sua morale e il suo idealismo.