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Giovanni Battista Leoni Madrigali IntraText CT - Lettura del testo |
Qual or ti veggio, ingrato Idolo mio,
Supplice io pur vorrei
Chieder mercede, e forse ch'io potrei
Quella bella impietà render pietosa.
Ma l'atterrito cor che adora e teme
La maestà del fulminante volto,
In se stesso raccolto,
Nega voce a la lingua, a gli occhi umore.
Formidabil bellezza, e dilettosa,
Che allettar sai e minacciare insieme,
Negami quanto puoi, che al fin negato
Non mi sarà l'onor d'averti amato.