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Giuseppe Mannarino
La ragion d'essere della filosofia

IntraText - Concordanze

uomo

   Capitolo, Capoverso
1 1, 13| affermando con Protagora che «l'uomo è misura di tutte lo cose, 2 3, 9 | È naturale che all'uomo la prima verità che si presenti 3 3, 10| empirici od anche lo stesso uomo empirico, in diverse condizioni 4 3, 11| l'affermazione che ogni uomo ha un suo modo particolare 5 3, 14| del nostro lavoro. Ogni uomo infatti, filosofo o vulgaris, 6 3, 19| Natura con la Materia. L'uomo stesso viene ad essere considerato 7 3, 25| dalla Natura-materia all'uomo sia pure empirico, cioè 8 4, 9 | può esser posseduto dall'Uomo che invece continuamente 9 4, 9 | meno ovvio che è solo l'Uomo che possiede i mezzi atti 10 4, 10| teoretica e pratica, laddove l'Uomo universalmente considerato 11 4, 12| volontà, ma perché ogni uomo, molto o poco, è poeta e 12 4, 12| chiarezza» e ciò perché «l'uomo è sì un animale politico; 13 4, 12| insieme delle cose in cui l'uomo al suo nascere viene a trovarsi, 14 5, 1 | assoggettamento della Natura all'Uomo pei bisogni di questo, mentre 15 5, 7 | Storia. Umanità perché l'Uomo non possiede il Sapere di 16 5, 7 | senza la presenza nell'uomo e quindi nel pensiero della 17 5, 10| Protagora affermerà che l'Uomo è misura di tutte le cose 18 5, 11| perché è impossibile che ogni uomo empirico faccia da capo 19 5, 61| all'attività pratica dell'uomo, cioè é utile come Filosofia 20 5, 61| dell'aria da parte dell'Uomo, mentre prova l'attività 21 5, 68| esperienza non è altro che l'Uomo che esperimenta cioè il 22 6, 9 | cioè il momento in cui l'Uomo si affida alle sensazioni 23 6, 9 | perturbato e commosso». Infine l'Uomo, non potendo, in quanto 24 6, 11| sempre «gli uomini», cioè l'Uomo in quanto pensiero, cioè 25 6, 16| ma soprattutto perché l'Uomo (cioè tutti gli uomini) 26 6, 16| è scienziato in quanto l'uomo che vuol vivere è pur necessario 27 6, 22| la Natura inerte, ma è l'uomo stesso che è pensiero ed 28 7, 15| possibili prescindendo dall'Uomo, considerato nella sua universalità; 29 8, 2 | impossibilità da parte dell'uomo di soddisfare i suoi bisogni 30 8, 3 | siano diverse attività nell'uomo e che queste attività siano 31 8, 7 | in quanto non sarebbe all'uomo possibile procacciarsi da 32 8, 7 | quanto gli alimenti che l'uomo consuma sono stati prima 33 8, 7 | criteri di razionalità, che l'uomo stesso ha applicato perché 34 8, 8 | volitiva, è logico che l'uomo perderebbe la visuale dell' 35 8, 8 | cioè cesserebbe di essere uomo perché cesserebbe di realizzarsi 36 8, 13| volitiva ed intellettiva dell'uomo, ed invece quelle leggi 37 8, 13| vale a dire nel senso che l'uomo l'ha ricavate dalla realtà 38 8, 13| soprattutto, nel senso che l'uomo, con la sua attività, ha 39 8, 20| umana come pertinente all'uomo individualmente ed empiricamente 40 8, 20| empiricamente preso, ma all'uomo nella sua universalità. 41 9, 10| evidente che Platone, in quanto uomo ed in quanto pensatore, 42 9, 11| umanità perché è sempre l'uomo che la realizza nelle sue 43 10, 18| che fare con l'età dell'uomo, ma sono posti da circostanze 44 10, 20| bambino si educa soltanto l'uomo per cui il fine dell'educazione 45 10, 32| da quella originaria. L'uomo non è diverso dalla sua 46 10, 32| questi elementi che lo fanno «uomo» prima ancora di farlo artista 47 10, 32| farlo artista o scienziato, uomo di stato od atleta..~


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