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Alfabetica [« »] gittare 1 gittata 1 gittato 3 giu 933 giù 146 giubba 3 giubbila 4 | Frequenza [« »] 939 contento 939 su 939 zecchini 933 giu 929 animo 928 serva 925 pace | Carlo Goldoni Raccolta di opere Concordanze giu |
(segue) Lo scozzese Atto, Scena
501 3, 4 | bisogno; gli ho perdonato.~GIU. E circa alle vostre nozze?~ 502 3, 4 | cielo vorrà, mi mariterò.~GIU. Con lui.~ASP. Con lui? 503 3, 4 | diavolo, ma non con lui.~GIU. E dite che gli avete perdonato?~ 504 3, 4 | ma non lo voglio vedere.~GIU. Bella maniera di perdonare.~ 505 3, 4 | intendo così questa volta.~GIU. Una delle due, donn'Aspasia, 506 3, 4 | propone queste due condizioni?~GIU. Le propongo io.~ASP. Che 507 3, 4 | o a metterlo in libertà?~GIU. Siccome ho trattato io 508 3, 4 | gran prudenza scioglieteci.~GIU. No, donn'Aspasia. Una vostra 509 3, 4 | scellerato. Ne volete di più?~GIU. (Sì, ho capito). Conviene 510 3, 4 | faccia di comparirmi dinanzi.~GIU. Chi sa che non lo vediate 511 3, 4 | fra poco?~ASP. Povero lui.~GIU. Davvero?~ASP. Povero lui, 512 3, 4 | si lascia da me vedere.~GIU. Io vi consiglio sfuggir 513 3, 4 | ardisca di essere dov'io sono.~GIU. Cara donna Aspasia, mi 514 3, 4 | ne starò lontanissima.~GIU. Egli deve essere qui a 515 3, 4 | momenti.~ASP. A momenti?~GIU. Sì, certo, l'aspetto a 516 3, 4 | deve venire a fare da voi?~GIU. Dee qui venire con un notaro; 517 3, 4 | da venire con un notaro?~GIU. Voglio escir dall'impegno, 518 3, 4 | senza di me. (con calore)~GIU. Ma voi non ci volete essere.~ 519 3, 4 | ho difficoltà di esserci.~GIU. Ma non vorrei che nascesse 520 3, 4 | bene, se lo avrà meritato.~GIU. (Chi non lo vede, che è 521 3, 5 | medesimo a farle un'ambasciata.~GIU. Troppo gentile, signore.~ 522 3, 5 | ansiosamente a donna Giulia)~GIU. (Potrebbe darsi). (a donna 523 3, 5 | senz'altro). (come sopra)~GIU. (Non facciamo scene in 524 3, 5 | trattenermi). (come sopra)~GIU. (Venite meco in un'altra 525 3, 5 | lo vuole, o non lo vuole?~GIU. Favorisca introdurlo e 526 3, 7 | Donna Giulia e detti.~ ~GIU. Eccomi.~RID. Servo suo 527 3, 7 | riverente. (a donna Giulia)~GIU. È questi il signore che 528 3, 7 | Sono venuto a riprendere...~GIU. Ho capito.~PROP. Eh favorisca, 529 3, 7 | Aspasia? (a donna Giulia)~GIU. Aspasia. (a don Properzio)~ 530 3, 7 | Aurelia? (a donna Giulia)~GIU. Favorite di trattenervi, 531 3, 7 | Properzio)~PROP. Si serva pure.~GIU. (Giacché è qui don Ridolfo, 532 3, 9 | Donna Giulia e detti.~ ~GIU. Son qui, vi domando scusa.~ 533 3, 9 | gusto, è un capo d'opera.~GIU. Se ha che fare, signore, 534 3, 9 | della generosità dei poeti).~GIU. Don Ridolfo, io credo di 535 3, 9 | alla vostra protezione.~GIU. Mi scrivono da Moscovia, 536 3, 9 | da discorrere insieme).~GIU. La paga che offeriscono, 537 3, 9 | Questa sola val mille rubli.~GIU. (Don Properzio è capace 538 3, 9 | beneficenza che mi dà l'essere.~GIU. Ma anche voi avete da fare 539 3, 9 | ancora ce n'ha da essere).~GIU. Ci è quella povera donn' 540 3, 9 | Che sproposito! (forte)~GIU. (Voltandosi, e vedendo 541 3, 9 | verso don Properzio, da sé)~GIU. E così che cosa mi dite?~ 542 3, 9 | impegnata con don Alessandro...~GIU. Ciò non vi dia alcuna pena. 543 3, 9 | come sopra, per ascoltare)~GIU. (Si volta, e vede don Properzio) ( 544 3, 9 | replicare ai vostri comandi.~GIU. Andate.~RID. Signore, favorisca 545 3, 9 | RID. (Farò il mio dovere).~GIU. Lasciatelo andare, signore. ( 546 3, 10 | Giulia e don Properzio~ ~GIU. (Ma! io penso agli altri, 547 3, 10 | qualche ragion di dolersi).~GIU. (Vo' provare di mettere 548 3, 10 | chiama)~PROP. Padrona mia.~GIU. Si ha da durar lungo tempo 549 3, 10 | sostenere la mia ragione).~GIU. Per me, me la posso godere 550 3, 10 | PROP. E cosa sarà domani?~GIU. Domani sarò in casa de' 551 3, 10 | che dicesse la verità).~GIU. Ella poi avrà la bontà 552 3, 10 | torto alla sua famiglia.~GIU. Io non voglio mangiare 553 3, 10 | perché vuol mangiare del mio?~GIU. Del suo! voglio del mio, 554 3, 10 | la dote. La dote è mia.~GIU. Sì, quand'ella tratti la 555 3, 10 | di lei; di lei, di lei.~GIU. Tutte cose che si potrebbero 556 3, 10 | PROP. E chi le va cercando?~GIU. Vossignoria.~PROP. Io?~ 557 3, 10 | Vossignoria.~PROP. Io?~GIU. Sono originate da lei.~ 558 3, 10 | dica piuttosto da lei.~GIU. Per me, altro non pretendo 559 3, 10 | faccia ancora per l'avvenire.~GIU. Favorisca, signore, perché 560 3, 10 | mi rubano a precipizio.~GIU. Le rubano? Oh! se rubano, 561 3, 10 | sapere e della sua abilità.~GIU. Dia a me il maneggio. Provi, 562 3, 10 | sarebbe per me una delizia).~GIU. Vossignoria è un bravo 563 3, 10 | Qualche migliaio di scudi?~GIU. Sì, certo, e star bene.~ 564 3, 10 | bene.~PROP. Si può provare.~GIU. Proviamo. (So quanto mi 565 3, 10 | ella è una donna di garbo.~GIU. Basta che si fidi della 566 3, 10 | mia pontualità.~PROP. Oh!~GIU. E del mio contegno.~PROP. 567 3, 10 | mio contegno.~PROP. Uh!~GIU. Ci vorrebbero due righe 568 3, 10 | scritturetta.~PROP. Sì, facciamola.~GIU. Mi farebbe il piacere di 569 3, 10 | segretario?~PROP. Volentieri.~GIU. Siamo pacificati?~PROP. 570 3, 10 | con tutto il mio cuore).~GIU. Mi dia la mano.~PROP. Ah! ( 571 3, 10 | PROP. Ah! (sospirando)~GIU. Che cosa ha?~PROP. Ella 572 3, 10 | a finire di consolarmi.~GIU. E qual è?~PROP. Un poco 573 3, 10 | PROP. Un poco di bene.~GIU. Se se lo meriterà.~PROP. 574 3, 10 | meriterò. (ridendo parte)~GIU. Anche questa è fatta. Ho 575 3, 12 | Donna Giulia e detti.~ ~GIU. E così, che nuova mi date?~ 576 3, 12 | preparateci i vostri comandi.~GIU. Per dove?~AUR. Per Moscovia.~ 577 3, 12 | dove?~AUR. Per Moscovia.~GIU. Ho piacere che siate contenti. 578 3, 13 | poco di rossore a vederlo).~GIU. Che c'è, signor don Alessandro?~ 579 3, 13 | Niente è qui il notaro.~GIU. Consolatevi colla signora 580 3, 14 | chiamare? (a donna Giulia)~GIU. Io no.~ASP. Mi hanno detto 581 3, 14 | compatitemi, anderò via.~GIU. No, no, restate (Crede 582 3, 14 | volontà di precipitare).~GIU. Può essere che vi domandi 583 3, 14 | accennando donna Aurelia)~GIU. Donn'Aurelia è sposa di 584 3, 14 | Dice davvero dunque).~GIU. Don Alessandro, fate il 585 3, 14 | diavolo. (lo getta in terra)~GIU. Così lo trattate?~ASP. 586 3, 14 | trattate?~ASP. Merita peggio.~GIU. In casa mia?~ASP. Fossi 587 3, 14 | Fossi in casa del principe.~GIU. Dunque non volete pacificarvi?~ 588 3, 14 | pacificarvi?~ASP. Non voglio.~GIU. Lo licenziate dunque?~ASP. 589 3, 14 | Quante volte ve l'ho da dire?~GIU. Oh! bene; quand'è così, 590 3, 14 | risolvere in questo momento?~GIU. Sì, certo. Sono stanca 591 3, 14 | vedere chi sono. (altiera)~GIU. Teneteli. (donn'Aspasia 592 3, 14 | vendicarsi. (a donna Giulia)~GIU. Chi sa? Vi odia meno che 593 3, 14 | barbaro di don Alessandro.~GIU. Viva l'eroica azione di 594 3, 14 | mio tesoro!~ASP. Ingrato!~GIU. Signor notaro, rogate quest' 595 3, Ult | ecco il suo segretario.~GIU. (Il suo cambiamento è sincero).~ 596 3, Ult | nuovamente all'onor di obbedirla.~GIU. Sì, ho piacere di avervi 597 3, Ult | accetto, e vi do la mia fede.~GIU. A voi, signori. (a don 598 3, Ult | dispetto. (gli dà la mano)~GIU. Signor notaro, fate quel 599 3, Ult | potrebbe fare una cosa?~GIU. E che cosa?~PROP. Tornare 600 3, Ult | nuovo il nostro matrimonio?~GIU. E perché? Non è forse ben 601 3, Ult | cominciassimo un pacifico.~GIU. Sì, per questo buon fine Le donne gelose Atto, Scena
602 1, 1| vegnua a darghe incomodo.~GIU. Oh siora Tonina, cossa 603 1, 1| mai de vegnirme a trovar.~GIU. Oh cara siora! se la savesse. 604 1, 1| santola4, ghe vegnirò anca mi.~GIU. Lassè pur, che ghel dirò 605 1, 1| novizza so siora nezza5?~GIU. Oh, ghe xe tempo.~ORS. ( 606 1, 1| ghe xe tempo). (da sé)~GIU. E po mi no son so mare; 607 1, 1| siora santola, me vorla ben?~GIU. No vusto, fia, che te voggia 608 1, 1| putta?~CHIAR. A servirla.~GIU. La xe fia de una mia comare 609 1, 1| visto gnanca una commedia.~GIU. No avè visto che tempi 610 1, 1| manco; ma no ghe vago più.~GIU. Con chi xela stada, cara 611 1, 1| fazza dove che stago mi.~GIU. Quella che xe stada muggier 612 1, 1| Siora sì, quella spuzzetta8.~GIU. Via, la cognosso.~TON. 613 1, 1| in t’un boccon de aria...~GIU. Sì, sì, la cognosso...~ 614 1, 1| ghe giera sti sguazzi9.~GIU. La me lo diga a mi, che 615 1, 1| Cossazze, via, cossazze.~GIU. E po i dise: tasè; no disè 616 1, 1| che la vadagna al lotto.~GIU. Oh, che te vegna cento 617 1, 1| per casa anca mio mario.~GIU. Disela da senno? La pratica 618 1, 1| ho visto mi co sti occhi.~GIU. E ela la lo lassa andar, 619 1, 1| che ghe sia mal de gnente.~GIU. Siora Tonina, me xela amiga?~ 620 1, 1| amiga?~TON. Oh, no vorla?~GIU. L’accetta el mio conseggio, 621 1, 1| TON. No? Mo per cossa?~GIU. Malignazo!15... No posso 622 1, 1| sior barba17). (partono)~GIU. Sieu malignaze! Tante ghe 623 1, 2| Giulia e siora Tonina~ ~GIU. La sappia, siora Tonina, 624 1, 2| TON. Oh, no la se indubita.~GIU. Cognossela mio mario? Sala 625 1, 2| orese, no se va più avanti.~GIU. La indovina mo: mo sì anca, 626 1, 2| fatto zoso19.~TON. Eh via!~GIU. Sì, da quella che son, 627 1, 2| zorno.~TON. A cossa far?~GIU. Indovinela ti grillo. Per 628 1, 2| cossa che la me conta!~GIU. Sì, se ghe voggio ben, 629 1, 2| TON. Come l’ala giustada?~GIU. Ghe xe stà un mio compare, 630 1, 2| no par omo da ste cosse.~GIU. Eh cara siora! Le gh’ha 631 1, 2| sospetto anca de mio mario?~GIU. Oh, la xe pur bona, siora, 632 1, 2| voggio averzer23 i occhi.~GIU. La farà ben, la farà da 633 1, 2| li butta via co la pala.~GIU. Siora Tonina, quel che 634 1, 3| tempo d’andar in mascara!~GIU. Via, ancuo andaremo. Za 635 1, 3| La me farà una finezza.~GIU. Vegniremo a favorirla24 636 1, 3| che ghe leva l’incomodo.~GIU. La vol andar via cussì 637 1, 3| la xe in letto da parto.~GIU. Chi? Sior’Andriana?~TON. 638 1, 3| Siora sì. La cognossela?~GIU. No vorla? Cossa ala fatto?~ 639 1, 3| fatto?~TON. Un puttelo.~GIU. Sì? Brava. Gh’ho a caro, 640 1, 3| Patrona, siora Giulia.~GIU. Patrona, siora Tonina. 641 1, 3| lustrissimo da de fora.~GIU. Caspita! la gh’averà buttà 642 1, 3| Patrona, siora Tonina.~GIU. Oe, la diga, cossa gh’alo 643 1, 3| niovo. Eh, no se usa più.~GIU. Sì ben, a la granda, a 644 1, 4| Giulia, Orsetta e Chiaretta~ ~GIU. De diana, co la se petta, 645 1, 4| vegno gnanca fora de casa.~GIU. Cossa voleu che andemo 646 1, 13| Siora Giulia sola.~ ~GIU. Tolè, xe vintiun’ora sonada, 647 1, 14| barba? I risi vien colla.~GIU. Cara nezza, no so cossa 648 1, 14| despiase per andar in mascara.~GIU. Se savesse dove che el 649 1, 14| per calle dei Fuseri69.~GIU. Per calle dei Fuseri? Anca 650 1, 14| zurà che nol gh’andarà più?~GIU. Ghe scommetto l’osso del 651 1, 14| voravela che i disesse?~GIU. Se ti savessi che voggia 652 1, 14| Perché mo ghe disela magnona?~GIU. Me xe stà dito za un poco, 653 1, 14| par una donna co se diè72.~GIU. La xe una gaìna73! La xe 654 1, 14| cussì me bruso. (sospirando)~GIU. Se ti te brusi, vatte a 655 1, 14| despiase a perder ste zornae.~GIU. Varè che casi! Ancora che 656 1, 14| casa mia no moro de fame.~GIU. Pettazza!~ORS. Sala cossa 657 1, 14| se vien a sfogar co mi?~GIU. Caspita! La ghe monta presto, 658 1, 14| bissa77 gh’ha el so velen.~GIU. Se la rana gh’avesse denti!~ 659 1, 14| vaga via). (da sé, andando)~GIU. Dove vala, siora?~ORS. 660 1, 14| mia siora mare me aspetta.~GIU. Eh via, la ghe mola. No 661 1, 14| sempre se cria. Patrona.~GIU. Eh, vegnì qua, nezza, andemo 662 1, 14| disnar). (da sé, parte)~GIU. Tolè suso. Feghe del ben 663 1, 15| andada via immusonada79?~GIU. Cossa soggio mi? La xe 664 1, 15| andemo altro in mascara.~GIU. Cara fia, abbiè pazienza; 665 1, 15| veda avanti de mi). (da sé)~GIU. Malignazo sto mio mario! 666 1, 15| CHIAR. Dove mai porlo esser?~GIU. El sarà da quella sporca, 667 1, 15| pettazza.~CHIAR. Da chi?~GIU. Da la vedoa.~CHIAR. Oh 668 1, 15| vedoa.~CHIAR. Oh giusto!~GIU. El xe là, quanto che mi 669 1, 15| andà in qualch’altro liogo?~GIU. Cussì fusselo crepà; come 670 1, 16| che ascolta, e dette.~ ~GIU. Oh cara fia, i marii de 671 1, 16| Boldo)~BOL. Siora fiozza!~GIU. Giusto adesso disevimo 672 1, 16| sentio che disevi ben de mi.~GIU. Ve par che sia ora de vegnir 673 1, 16| Cara siora, vegno co posso.~GIU. Dove xelo stà, sior: in 674 1, 16| In quella che ve scanna.~GIU. Che boazzo82.~BOL. Se no 675 1, 16| nol ghe staga a criar.~GIU. El sarà stà dalla so squincia83.~ 676 1, 16| andemo altro fora de casa.~GIU. Andè là, fiozza, diseghe 677 1, 17| cappello ed il tabarro.~ ~GIU. Diseme, caro sior, cossa 678 1, 17| Franza?~BOL. L’ho vendua.~GIU. Gh’ho domandà ai putti, 679 1, 17| vendua fora de bottega.~GIU. Per quanto?~BOL. Per cinque 680 1, 17| BOL. Per cinque zecchini.~GIU. Dove xe i bezzi?~BOL. Oh 681 1, 17| in te la vostra rocca85.~GIU. Eh via! Co la se scalda 682 1, 17| Cossa voravela dir, patrona?~GIU. La scatola el l’averà donada 683 1, 17| via.~BOL. A chi, cara ela?~GIU. Alla bella vedovella. ( 684 1, 17| terra te ne dà un’altra.~GIU. Ma za. Subito sleppe. Subito 685 1, 17| matta. Via, andemo a tola.~GIU. Andè vu, sior; no vôi magnar 686 1, 17| sleppa, ho fatto per burla.~GIU. Tocco de can! E quelle 687 1, 17| Almanco per quella putta.~GIU. Gh’ho el cuor ingroppà. ( 688 1, 18| faremo pase). (a Giulia)~GIU. (Baron! Te voggio tanto 689 2, 6| avèrzighe. (va dentro)~GIU. Vela là la casa de la siora 690 2, 6| vedoa.~CHIAR. Qua la sta?~GIU. La sta qua quella bella 691 2, 6| averze da siora Tonina?~GIU. La massera no averà sentio.~ ~ ~ ~ 692 2, 7| véder se me posso refar.~GIU. (Oe! sior Todero, el mario 693 2, 7| apre la porta di Tonina)~GIU. Tasè, tasè, che i ha averto.~ 694 2, 7| ha averto.~CHIAR. Andemo.~GIU. Aspettè, cara vu, che vedemo 695 2, 7| TOD. Chi xe ste mascare?~GIU. Femo vista d’andar via. ( 696 2, 7| Amici. (aprono e va dentro)~GIU. Aveu visto?~CHIAR. A drettura 697 2, 7| CHIAR. A drettura in casa.~GIU. E nol va miga co le man 698 2, 7| So muggier no lo saverà.~GIU. Figureve! Se la lo savesse, 699 2, 7| CHIAR. Oh, mi no parlo!~GIU. Andemo, andemo, che la 700 2, 9| Patrone, siore mascare.~GIU. Patrona, fia, patrona.~ 701 2, 9| TON. Cossa fale, stale ben?~GIU. Ben, e ela?~TON. Cussì 702 2, 9| conto d’esser in casa soa.~GIU. Grazie, siora Tonina. ( 703 2, 9| son vegnua subito drento.~GIU. Ala visto sì?~TON. Ala 704 2, 9| TON. Ala visto anca ela?~GIU. Là da l’amiga?~TON. Siora 705 2, 9| l’amiga?~TON. Siora sì.~GIU. Ah, l’ha visto tutto donca?~ 706 2, 9| imbattù giusto in quello.~GIU. Cossa disela?~TON. Cossa 707 2, 9| TON. Cossa vorla che diga?~GIU. Ah povere muggier! (ciascheduna 708 2, 9| bisogna aver pazienza.~GIU. Sti marii tali e quali 709 2, 9| pochetto, le sarà stracche.~GIU. Se no la vol altro, son 710 2, 9| TON. La resta servida.~GIU. No la se incomoda. Grazie. ( 711 2, 9| vaga un pochetto al balcon?~GIU. Andè pur, fia; ma vardè 712 2, 10| Giulia e siora Tonina~ ~GIU. E ela, siora Tonina, vorla 713 2, 10| senterò anca mi. (siede)~GIU. Cossa disela de sto tempo?~ 714 2, 10| s’ha muà, che no credeva.~GIU. Che miracolo che ancuo 715 2, 10| nissun che andasse con ela.~GIU. Adesso donca, che la gh’ 716 2, 10| tender ai omeni maridai!~GIU. La troverà po quella che 717 2, 10| meriterave, da donna onorata.~GIU. Mi stimo che no la gh’ha 718 2, 10| el fronte, la xe fenia!~GIU. Basta dir che la introduse 719 2, 10| che la xe stada vista?~GIU. La podeva ben creder che 720 2, 10| l’ho visto andar drento.~GIU. Anca mi a caso l’ho visto. 721 2, 10| quando che i va fora de casa?~GIU. Quel che la vol, siora 722 2, 10| sussureressimo103 la contrada.~GIU. Nualtre no patiressimo 723 2, 10| remediaremo con comodo.~GIU. Oh, mi co se tratta de 724 2, 10| che mi troverò remedio.~GIU. Come, cara ela?~TON. Cognosso 725 2, 10| andar via de sto paese.~GIU. (Siora Tonina ha sempre 726 2, 10| Cossa disela, siora Giulia?~GIU. Siora sì, la farà ben.~ 727 2, 10| TON. Vorla che andemo?~GIU. Quel che la comanda.~TON. 728 2, 10| patrona. Stago qua con ela.~GIU. Eh, siora no, andemo! ( 729 2, 12| averze la porta de l’amiga.~GIU. Vardemo, vardemo.~TON. 730 2, 13| porta, e parte; e dette.~ ~GIU. Cossa? mio mario? (sulla 731 2, 13| siora Giulia. (tenendola)~GIU. Mio mario da culìa?~TON. 732 2, 13| zitto, no la lo saveva?~GIU. Ah desgraziada! Vôi chiamarlo.~ 733 2, 13| cara ela, no femo sussuri.~GIU. Mio mario...~TON. Zitto, 734 2, 13| Zitto, se la me vol ben.~GIU. Oh poveretta mi!~TON. La 735 2, 13| mi!~TON. La vegna drento.~GIU. Voggio andarghe drio.~TON. 736 2, 13| Mo via, la vegna drento.~GIU. Ah siora Tonina! son sassinada. ( 737 2, 14| Mio mario? (sulla porta)~GIU. Zitto, siora Tonina. (trattenendola)~ 738 2, 14| TON. Da la vedoa mio mario?~GIU. No la l’aveva visto?~TON. 739 2, 14| aveva visto sior Boldo.~GIU. E mi aveva visto sior Todero.~ 740 2, 14| custia? Che la vegna fora.~GIU. Mo via, la gh’abbia prudenza.~ 741 2, 14| TON. No me posso tegnir.~GIU. S’arrecorde la cossa che 742 2, 14| Lugrezia, ed entra in casa)~GIU. Striga maledetta! (fa lo 743 2, 18| zoso per i calcagni114.~GIU. Le xe cosse che passa tutti 744 2, 18| in mascara.~TON. Eh via!~GIU. Oh magari115!~CHIAR. Siora 745 2, 18| trattien a chiaccole. (parte)~GIU. La lassa che la vegna. ( 746 2, 18| dissimula, la usa prudenza.~GIU. Gh’ala paura? La lassa 747 2, 18| siora Giulia? Me vorla ben?~GIU. No vorla!~TON. La me fazza 748 2, 18| aver occasion de criar.~GIU. Me vien voggia de chiapparla 749 2, 18| che presto la manderò via.~GIU. La la destriga presto, 750 2, 20| dalla camera, e dette.~ ~GIU. Come parleu, siora? A mi 751 2, 20| credeu che no lo sappia?~GIU. Oe, lo negheressi fursi, 752 2, 20| che gh’ho a dirve de sì.~GIU. Sè una bella petulante, 753 2, 20| bella temeraria, patrona.~GIU. A mi!~TON. Oe, siora, voleu 754 2, 20| ho paura de brutti musi.~GIU. Cossa vienlo a far mio 755 2, 20| sior sì e ste cosse130.~GIU. Eh za, el solito. Co s’ 756 2, 20| per i numeri del lotto.~GIU. Oh, oh, oh, sentì, sentì, 757 2, 20| cussì, cossa vorressi dir?~GIU. Via, che sè una busiara.~ 758 2, 20| cospetto de diana de dia...~GIU. Oe, sentì come che la cospettiza132!~ 759 2, 20| che me pizza133 le man!~GIU. Provève, siora.~TON. Provève.~ 760 2, 21| pettazza!~CHIAR. A mi pettazza!~GIU. Cussì strapazzè mia fiozza? ( 761 2, 21| caricatura)~TON. Oh che calèra!~GIU. Oh che sbrega135!~LUG. 762 2, 21| podessi portar.~TON. Schiaffi?~GIU. A nu schiaffi?~CHIAR. Schiaffi? ( 763 2, 21| a Giulia, ritirandosi)~GIU. (Oh che diavolo de donna!) ( 764 2, 21| Son una donna onorata.~GIU. Le donne onorate no le 765 2, 21| no ve minzono138 mai più.~GIU. No stè a tettar de mazo139 766 2, 21| TON. Oh siestu maledetta!~GIU. Se pol sentir pezo?~TON. 767 2, 21| TON. Perché semo brutte!~GIU. Cossa diseu?~TON. Certo 768 2, 21| la xe una bella zoggia.~GIU. Oh che ràcola141 che la 769 2, 21| sentio co sboccaizza142?~GIU. Se vede che la xe relassada.~ 770 2, 21| TON. Dove anderala adesso?~GIU. La xe capace de andar a 771 2, 21| poverazze, torremo de mezzo.~GIU. Andemoghe drio?~TON. No 772 2, 21| drio?~TON. No la troveremo.~GIU. La lassa far a mi. A st’ 773 2, 21| TON. El Redutto xe grando.~GIU. La va sempre in crozzola 774 2, 21| Oh che lengua! (parte)~GIU. Oh che soldadon! Oh che 775 2, 28| mascaretta. Baron!) (da sé)~GIU. (La varda, la varda dove 776 2, 28| la xe ela. Sola la xe?)~GIU. (Eh, la troverà compagnia).~ 777 2, 28| Siora santola...) (a Giulia)~GIU. (Zitto, no se dise cussì. 778 2, 28| parla co sior Baseggio?)~GIU. (Dov’elo sior Baseggio?)~ 779 2, 28| vestio da strazzariol).~GIU. (Oh, sastu chi la xe?)~ 780 2, 28| xe?)~CHIAR. (Chi xela?)~GIU. (No ti la cognossi? Mia 781 2, 28| CHIAR. (E quell’altra?)~GIU. (So mare).~CHIAR. (Pulito! 782 2, 28| Redutto a parlar coi morosi?)~GIU. (Cossa voleu che ve diga? 783 2, 30| mario). (a siora Giulia)~GIU. (Da senno? no lo cognosseva 784 2, 31| parte)~LUG. Scagazzera160.~GIU. Con tutto el stilo, siora, 785 2, 33| che tornano; e detti.~ ~GIU. (El xe elo, ve digo). ( 786 2, 33| Boldo)~TON. (Andemo via).~GIU. (Siora no. S’ala sodisfà 787 2, 33| e gliela dà) (La toga).~GIU. (Oe, cossa ghe dalo?) ( 788 2, 33| a Tonina)~TON. (Bezzi?)~GIU. (Voggio véder).~TON. (L’ 789 2, 33| scatola di sior Todero)~GIU. (Andemo). (s’avvia verso 790 2, 33| Lugrezia)~TON. (No vorria...)~GIU. (Oe, la scatola de mio 791 2, 33| el ghe l’averà donada).~GIU. Sta scatola xe mia, siora 792 2, 33| bezzi, ghe darò la scatola.~GIU. Mio mario ve l’ha impegnada?~ 793 2, 33| ho mai visto sta scatola.~GIU. Questa xe la scatola de 794 3, 3| Coss’è? Cossa gh’aveu?~GIU. Gnente, fio.~BOL. Voleu 795 3, 3| Voleu gnente fora de casa?~GIU. Vegnìu a disnar?~BOL. Sì 796 3, 3| Sì ben. Manderò la spesa.~GIU. Vegnireu tardi, co fa gieri?~ 797 3, 3| fia, vegnirò più a bonora.~GIU. (Piange)~BOL. Cossa gh’ 798 3, 3| aveu mo adesso, che pianzè?~GIU. Co me disè una bona parola, 799 3, 3| Credeu che no ve voggia ben?~GIU. Una volta sì, ma adesso 800 3, 3| BOL. Adesso no? Per cossa?~GIU. Via, no parlemo altro.~ 801 3, 3| BOL. Mo diseme, per cossa?~GIU. No posso dir gnente; se 802 3, 3| mi no ghe penso de donne.~GIU. Me lasseu dir una parola?~ 803 3, 3| una parola?~BOL. Parlè.~GIU. Giersera a Redutto cossa 804 3, 3| Cossa saveu de Redutto?~GIU. Via, me crieu, perché son 805 3, 3| dà licenzia che gh’andè?~GIU. Son andada un pochetto 806 3, 3| che sè stada a Redutto.~GIU. Ve lo voleva dir, ma m’ 807 3, 3| cossa me diseu de Redutto?~GIU. Domandava cossa che gh’ 808 3, 3| BOL. Una carta gh’ho dà.~GIU. Vedeu, e po dirè che son 809 3, 3| diressi che gh’avesse dà?~GIU. Eh caro sior Boldo! Mi 810 3, 3| Che furto? Coss’ala robà?~GIU. Cognosseu sta scatola?~ 811 3, 3| scatola che ho vendù gieri.~GIU. Sì ben! Vendua! Ghe l’avè 812 3, 3| mattina, e ve dirò anca a chi.~GIU. Via mo, a chi?~BOL. A sior 813 3, 3| BOL. A sior Todero marzer.~GIU. Al mario de siora Tonina?~ 814 3, 3| Tonina?~BOL. Sì ben, a elo.~GIU. Mo se giersera la gh’aveva 815 3, 3| femena dei fatti vostri?~GIU. Come l’ala abua sta scatola?~ 816 3, 3| Cossa voleu che sappia mi?~GIU. Che sior Todero ghe l’abbia 817 3, 3| cerco i fatti dei altri.~GIU. Certo, vedè, ghe l’averà 818 3, 3| vago via, che xe tardi.~GIU. Ma che carta gh’aveu dada?~ 819 3, 3| firma de lotto. A revéderse.~GIU. Ma cossa gh’intreu con 820 3, 3| metta una firma. Sioria.~GIU. Sentì, vegnì qua. Donca 821 3, 4| QUARTA~ ~Siora Giulia sola.~ ~GIU. Mo za, no bisogna toccarghe 822 3, 5| Chi è qua? Se pol vegnir?~GIU. Oh siora Tonina, patrona. 823 3, 5| senta; no posso più. (siede)~GIU. Coss’è, siora Tonina? Cossa 824 3, 5| son dove che posso esser.~GIU. Mo via, cossa ghe xe successo?~ 825 3, 5| notte no xe vegnù a casa.~GIU. Eh via!~TON. No ghè digo 826 3, 5| che notte che ho fatto.~GIU. Poverazza! Dove xelo stà?~ 827 3, 5| Venezia, e nol se catta.~GIU. Sala dove che el sarà?~ 828 3, 5| sarà?~TON. Dove, siora?~GIU. Da quella smafara184.~TON. 829 3, 5| smafara184.~TON. Da la vedoa?~GIU. Quanto che semo qua, che 830 3, 5| andar dove che se va185.~GIU. Sarìa cosse da sculazzarla186 831 3, 5| che el sia stà a ziogar.~GIU. Sì ben. Tutta la notte 832 3, 5| par ancora impussibile.~GIU. Poverazza! la xe bona ela, 833 3, 5| cuor.~TON. Ah! pazenzia.~GIU. L’aspetta, ghe voggio far 834 3, 5| Giulia, no la se incomoda.~GIU. Oh, ghe voggio donar una 835 3, 5| gh’ho voggia de gnente.~GIU. La tioga. (le dà la scatola)~ 836 3, 5| scatola)~TON. Cossa me dala?~GIU. Ghe dago sta scatola. No 837 3, 5| la me dona sta scatola.~GIU. La la tioga, e no la pensa 838 3, 5| in verità, siora Giulia.~GIU. La la toga, che ghe dirò 839 3, 5| TON. Mo se ghe digo...~GIU. La me fazza sto servizio, 840 3, 5| l’ho tolta? (la prende)~GIU. Védela quella scatola? 841 3, 5| roba soa.~TON. Ma come mia?~GIU. Gieri mattina sior Todero 842 3, 5| aveva la vedova al Redutto?~GIU. Siora sì. La indovina mo? 843 3, 5| donà sta scatola? (s’alza)~GIU. Siora sì. Pala larga188.~ 844 3, 5| l’ha dito, siora Giulia?~GIU. Me l’ha dito sior Boldo.~ 845 3, 5| culìa le scatole d’arzento?~GIU. Manco mal che giersera 846 3, 5| roba che la gh’ha magnà.~GIU. La senta, no digo per metter 847 3, 5| ela, no la me sbandona192.~GIU. Son qua, siora Tonina, 848 3, 5| vesta e la vegna co mi.~GIU. Dove, viscere?~TON. Da 849 3, 5| viscere?~TON. Da mio compare.~GIU. A cossa far?~TON. A dirghe 850 3, 5| pulito. Cara siora Giulia.~GIU. Siora sì, andemo. Cussì 851 3, 5| disemoghe tutto pulito.~GIU. La lassa far a mi, siora, 852 3, 5| zoveni de bottega, cara ela.~GIU. Volentiera, siora Tonina, 853 3, 5| sior Boldo no la vedesse.~GIU. Eh via! la lassa far a 854 3, 5| suggizion, sala, de mio compare.~GIU. Oh siora no, no la s’indubita; 855 3, 11| trovà sior compare in casa.~GIU. El troveremo un’altra volta. 856 3, 11| disnar da mi, la xe patrona.~GIU. Grazie, siora Tonina, un’ 857 3, 11| se le vol, le xe patrone.~GIU. In verità, se podesse, 858 3, 12| che m’inzegna). (da sé)~GIU. (Quattro sportelle, no 859 3, 12| gran baron). (a Giulia)~GIU. (La s’immagina! Tal carne, 860 3, 12| sioria.~ARL. Cossa fale qua?~GIU. Cossa voleu saver, sior?~ 861 3, 12| no sa gnente? (a Giulia)~GIU. Mo de cossa?~ARL. Allegrie, 862 3, 12| Allegrie, disnari, cossazze.~GIU. Dove?~ARL. In casa de siora 863 3, 12| casa de siora Lugrezia.~GIU. Mo za.~TON. Cosse solite.~ 864 3, 12| Sale chi gh’è là in casa?~GIU. Chi?~ARL. I so do maridi.~ 865 3, 12| Chi?~ARL. I so do maridi.~GIU. Sior Boldo?~TON. Sior Todero?~ 866 3, 12| senta. No le sa gnente?~GIU. Mo de cossa?~ARL. Sior 867 3, 12| siestu benedetto! dove xelo?~GIU. (Ma! Tutti i muli xe fortunai). ( 868 3, 12| Ala sentìo, siora Giulia?~GIU. Me ne rallegro.~ARL. E 869 3, 12| de sior Boldo? (a Giulia)~GIU. Via mo.~ARL. Per causa 870 3, 12| mille e ottocento ducati.~GIU. Eh via!~ARL. L’è cussì 871 3, 12| L’è cussì da galantomo.~GIU. Oh co fortunà! Oh co bravo! 872 3, 12| servide, le xe parone. (parte)~GIU. Vardè, vedè, se xe la verità 873 3, 12| i xe casi che succede.~GIU. Oh, a mi ste cosse no le 874 3, 12| Vorla che andemo a casa?~GIU. No sentela, che i nostri 875 3, 12| là no me par che sia ben.~GIU. E sì gh’anderia volentiera.~ 876 3, 12| véder quei dusento zecchini.~GIU. La se fegura mo mi, che 877 3, 12| che ghe n’avevimo bisogno.~GIU. E nu? No ghe digo gnente. 878 3, 12| santolo me donarà qualcossa.~GIU. Sì, fia, lassa far a mi, 879 3, 12| magari!~TON. Cossa femio?~GIU. No so gnanca mi.~TON. Femo 880 3, 12| gnanca mi.~TON. Femo cussì...~GIU. Siora no, femo cussì. Passemo 881 3, 12| TON. E se i va in collera?~GIU. Eh, che co i xe aliegri, 882 3, 12| ghe digo de no. (parte)~GIU. Mi son una donna, che digo, 883 3, 18| Tonina, Chiaretta e detti.~ ~GIU. Se pol vegnir? Ghe xe schioppi? 884 3, 18| ottocento ducati. (a Giulia)~GIU. Se li goderemo, fio mio. 885 3, 18| Baseggio gh’ha dà l’anello.~GIU. Come xelo sto negozio?~ 886 3, 18| e mi gh’ho acconsentìo.~GIU. Ghe deu dota?~BOL. Gnanca 887 3, 18| dota?~BOL. Gnanca un bezzo.~GIU. Brava, siora Lugrezia! 888 3, 18| bissabova217 lo porta via.~GIU. Co se xe de bon cuor, no 889 3, 18| onoratamente. (a Todero)~GIU. Perché no se maridela?~ 890 3, 18| par d’esser una regina.~GIU. (Oh adesso, co sti mille 891 3, 18| ha tornà a zogar tutto.~GIU. In verità, siora Lugrezia, Il geloso avaro Atto, Scena
892 3, 1 | Aspettiamo il vostro padrone.~GIU. Che diamine fa oggi, che 893 3, 1 | contrabbandetti). (da sé)~GIU. Vorrei che venisse: povera 894 3, 1 | Avete qualche gran premura?~GIU. Premura grandissima. Si 895 3, 1 | una che gioca al lotto?~GIU. Sì signora, sono una che 896 3, 1 | guadagnato molto dunque.~GIU. Non ho guadagnato, ma guadagnerò. 897 3, 1 | fa una rabbia!) (da sé)~GIU. Sentite? una compagna per 898 3, 2 | Vorrei su questa scatola...~GIU. Caro signore, uno scudo 899 3, 2 | cossa feu, che no andè via?~GIU. Per carità, vi prego...~ 900 3, 2 | ve cazza zo dalla scala.~GIU. Se mi fate perdere la mia Il medico olandese Atto, Scena
901 3, 2| che venghiate da noi.~~~~~~GIU.~~~~Son qui, se mi è permesso.~~~~~~ 902 3, 2| favorite. (tutte siedono)~~~~~~GIU.~~~~Della mia genitrice 903 3, 2| si pone a lavorare)~~~~~~GIU.~~~~(Da una borsa che tiene 904 3, 3| a cosa li destina?~~~~~~GIU.~~~~A un picciol fornimento 905 3, 3| giovani diventano.~~~~~~GIU.~~~~Lo so che so far poco, 906 3, 3| Siete una maraviglia.~~~~~~GIU.~~~~Oh, cosa dite mai?~~~~~~ 907 3, 3| far giudizio in mare.~~~~~~GIU.~~~~Voi della nazion nostra 908 3, 3| madama Giuseppina)~~~~~~GIU.~~~~Lo sa che da voi sono; 909 3, 3| Ditelo, che ho piacere.~~~~~~GIU.~~~~Lo goderò.~~~~~~ELI.~~~~ 910 3, 3| torna a dire l’enigma)~~~~~~GIU.~~~~Tante cose contrarie 911 3, 3| Spiegatelo, madama.~~~~~~GIU.~~~~Via, fateci il favore.~~~~~~ 912 3, 3| Bella composizione.~~~~~~GIU.~~~~Vo’ che me l’insegniate, 913 3, 3| FED.~~~~Venga pure.~~~~~~GIU.~~~~È padrone.~~~~~~MAR.~~~~ 914 3, 4| da noi vi è il foco.~~~~~~GIU.~~~~Sol per trovar un medico 915 3, 4| è quella di fuori.~~~~~~GIU.~~~~Perché non va nel fiume 916 3, 4| più carne indosso.~~~~~~GIU.~~~~Il mal dev’esser grande, 917 3, 5| pochissimo valore.~~~~~~GIU.~~~~Oh, io poi non mi curo 918 3, 5| la nipote). (da sé)~~~~~~GIU.~~~~Ora siam tutti mutoli. 919 3, 5| Oimè! (s’alza)~~~~~~GIU.~~~~Che cosa è stato?~~~~~~ 920 3, 6| cinque donne suddette.~ ~ ~~~GIU.~~~~Fa compassion, meschino.~~~~~~ 921 3, 6| salute è un tesoro.~~~~~~GIU.~~~~Sento pietà di lui.~~~~~~ 922 3, 7| madama Giuseppina)~~~~~~GIU.~~~~Che vuol da’ fatti miei?~~~~~~ 923 3, 7| in montagna. (parte)~~~~~~GIU.~~~~Avvezzo a conversare 924 4, 2| Sì l’avrete domani.~~~~~~GIU.~~~~Madama, che erba è quella, 925 4, 2| resiste per natura.~~~~~~GIU.~~~~Voglio toccarla, e fugge. 926 4, 2| quando me li ricordo.~~~~~~GIU.~~~~Madama, in quel recinto 927 4, 2| ancor di velenose.~~~~~~GIU.~~~~Oh, non ci guardo più.~~~~~~ 928 4, 2| farò ne miei calzetti.~~~~~~GIU.~~~~Vi terrò compagnia; 929 4, 2| voi non dite nulla?~~~~~~GIU.~~~~La balia mi diceva, 930 5, 7| Siete molto agitata.~~~~~~GIU.~~~~Oimè! qualche disgrazia?~~~~~~ 931 5, 7| produce un bel guadagno.~~~~~~GIU.~~~~Intanto, s’io non fossi 932 5, 7| Anch’io provo piacere.~~~~~~GIU.~~~~E chi sarà lo sposo?~~~~~~ 933 5, 7| amor nostro. (parte)~~~~~~GIU.~~~~Datemi un bacio almeno.