I rusteghi





  • ATTO PRIMO
    • Scena Prima. Margarita che fila. Lucietta che fa le calze. Ambe a sedere

p. -
1 Figlia.
2 Or'ora.
3 È finito; servendo per sempre, che il xè in veneziano vuol dire «è». «est».
4 Avuto.
5 Quando io era.
6 Madre.
7 Sei.
8 Si faceva.
9 Situazione stabilita dall'uso nella gran Piazza di San Marco, ove si fa il passeggio delle maschere.
10 Andar gironi.
11 Nemmeno.
12 Un poco.
13 Sguaiata.
14 Che vende le paste.
15 C'è niente per aria?
16 Come
17 Via lavorate.
18 Egli, cioè s'intende il padrone di casa.
19 Come io mi sollecito.
20 Sposo.
21 Quel mo repplicato è un certo modo caricato di lamentarsi, conveniente all'età di Lucietta.
22 Lo stesso che maledetto, ma con più modestia.
23 Che malegrazie son queste?
24 Matrigna
25 Di vantaggio.
26 Mi rode, mi tormenta
27 Figliastra
28 Lupo



  • ATTO PRIMO
    • Scena Seconda. Lunardo e dette
29 Pagate a giornata.
30 Un intercalare vizioso.
31 In pace.
32 Va giù, dà fuori.
33 E avete tanta faccia?
34 La maschera sulla faccia?
35 Le fanciulle.
36 Tutte due
37 Oggi.
38 Che ci prendiamo la nostra giornata. I capi di casa all'antica concedevano una giornata di carnovale alla famiglia. O[...]
39 Il Ciel volesse.
40 Non vado
41 Padrone, cioè mogli
42 Parola detta per amore
43 Co se diè: è un detto di baso volgo, che spiega essere quei' taliuomini di proposito, cioè come devono essere.
44 Ragazzate.
45 Prigione
46 Quello che si dice.
47 Chi vi seconda.
48 Fa mormorare
49 Farsi mettere sui ventagli, è lo stesso che farsi ridicoli.
50 Porcherie.
51 Uno di quelli che raccolgono le immondizie



  • ATTO PRIMO
    • Scena Terza. Lunardo e Margarita
52 Trattato di matrimonio, in modo di dire bassissimo.
53 Non m'impiccio.



  • ATTO PRIMO
    • Scena Quarta. Margarita, poi Lunardo
54 Modo di dire, che è lo stesso, come se si dicesse sotto il cielo, semplicemente.
55 Cosa sono io?
56 Moglie
57 Spicciatevi
58 La vogliamo finire?



  • ATTO PRIMO
    • Scena Quinta. Lunardo, poi Margarita
59 Di seta?
60 Guardinfanti.
61 Papigliotti.
62 Gioje
63 Smanigli
64 Al giorno d'oggi
65 In capo a cent'anni.
66 Termine d'amicizia.
67 La coscia del vitello.
68 Vhe venga a infastidirvi.
69 E i figliuoli stanno da figliuoli.
70 La duodecima parte d'un soldo.
71 Le pezze ai calzoni.
72 Animelle.



  • ATTO PRIMO
    • Scena Sesta. Marina e Filippetto
73 Nipote.
74 Studio, scrittoio.
75 Sedete.
76 Far colazione.
77 Zia.
78 Zio.
79 I giorni da lavoro.
80 La Giudecca, isola deliziosa dirimpetto a Venezia, e poco distante
81 Uno de' sentieri di Venezia, che ha delle passeggiate piacevoli.
82 Intendesi in Venezia, quando si dice la Piazza, quella di San Marco; le altre piazze si chiamano campi.
83 Si sono per l'appunto trovati.
84 Mi ha dato su la voce.



  • ATTO PRIMO
    • Scena Settima. Simon e detti
85 Guardate.
86 Dopo tanto tempo.
87 Borbottate?
88 Se fossimo taglialegni, gente villana, nata nelle valli più incolte.
89 In veneziano «cosa» si dice «cossa», e «coscia» si dice «cossa», dunque succede l'equivoco scherzoso di cossa e gamba.



  • ATTO PRIMO
    • Scena Ottava. Marina e Simon
90 S'intende il bisognevole per il pranzo.
91 Non si pranza oggi?
92 Questo lu dà una certa forza all'espressione, che non si può tradurre.
93 Cambiatemi il nome.
94 Cognato.



  • ATTO PRIMO
    • Scena Nona. Marina, poi Felice, Canciano ed il conte Riccardo
95 Picchiano.
96 Stolido.
97 Suo marito è del fare del mio.
98 Le va dietro.
99 Non è egli vero?
100 Appresso
101 Cara fia, cara figlia, dicesi per amicizia.
102 Seggiole.
103 Difendetevi.
104 Lo stesso che sì.
105 Fanno nozze in casa?
106 Raccontatemi.
107 Sentono?
108 Codogno vuol dire melcotogno, ma qui s'intende per uno sproposito, per una cosa malfatta.
109 Vuol dire sottoscriver la scritta.
110 Nemen per sogno.
111 Che badino.
112 A due ore di notte, cioè due ore dopo il tramontar del sole.
113 Lasciate la cura a me.
114 E poi?
115 Scherzo di parole fra il Po fiume, e po proposizione, che vuol dire «poi». Dopo il Po vien l'Adese vuol dire, che dop[...]
116 Finta, accorta, maliziosa.



  • ATTO PRIMO
    • Scena Decima. Simon e detti
117 Con questa sorte di gente?
118 Espressione che spiega assaissimo la maraviglia e il dispregio.
119 Babbeo, scioccone.



  • ATTO SECONDO
    • Scena Prima. Margarita vestita con proprietà, e Lucietta
1 Senza adornamenti.
2 Che vi do io de' consigli.
3 Arbitrî.
4 Forse?
5 Quando.
6 Grembiale.
7 Come
8 Di nascosto
9 Manicotti.
10 Non mi discovenga.



  • ATTO SECONDO
    • Scena Seconda. Lucietta e detta
11 Matrigna.
12 Scovolo in veneziano è uno spazzolino di sarmenti di biade minute, con cui si ripuliscono i tondi in cucina.
13 Appassite.
14 Di bucato.
15 Begli umoretti.
16 Rimbrotti.
17 Che io v'allacci.
18 Anticaglia.
19 Allargatele un poco.
20 Volete giuocare.
21 Maledettissima
22 Guardare.
23 Saccoccia.
24 Straccietto.



  • ATTO SECONDO
    • Scena Terza. Lunardo e dette
25 Che logoraste.
26 Spienza vuol dire la milza, ma in proverbio patire la spienza s'intende per uomo avaro.
27 Bamboccia che si espone in Venezia dai professori di mode.
28 Che le gridi.
29 Ciondoli.
30 Chi vi ha dato quelle porcherie?
31 Una donna di garbo.
32 Un nastro.
33 Che tu sia benedetta dove tu sei.
34 Bugie.
35 Cospetto e tacca via, esclamazione bassa, collerica, per non bestemmiare.



  • ATTO SECONDO
    • Scena Quarta. Simon, Marina e detti
36 Questo saluto: patron, patrona è l'ordinario, e quasi indispensabile di questo ordine di persone.
37 Andate via.
38 Caricatura.
39 Abito assai succinto, che si usava molti anni prima.
40 Di broccato.
41 Argento in quantità.
42 Di seta?
43 Se badassimo a loro.
44 «Mettere i moccoli dietro a qualcheduno» vuol dire svergognarlo, deriderlo.
45 Andarsi a nascondere.
46 Giudizio, detto burlescamente.
47 Vi direi delle villanie.



  • ATTO SECONDO
    • Scena Quinta. Lunardo e Simon
48 Dieci
49 Quelle macchinette che si mostrano in Piazza ai curiosi per poco prezzo.
50 Raccoglieva le mance.
51 Ch'io gli cavava di mano.
52 E quando li riscuoto.
53 Li gettano con la pala.
54 I calzoni.
55 Espressione tenera, amorosa, lo stesso che «viscere».
56 Non muove a baciarlo, a vezzeggiarlo? Ecc.
57 Mezzà in Venezia dicesi a quella stanza, in cui si fanno le maggiori faccende: mezzà è lo studio degli avvocati, sei [...]



  • ATTO SECONDO
    • Scena Sesta. Margarita e Marina
58 Espressione di meraviglia.
59 Mi carica di carezze.
60 Niente.



  • ATTO SECONDO
    • Scena Settima. Margarita, Lucietta e Marina
61 Penare.
62 È tutt'uno.
63 Non vi è niente di certo.
64 Mi pare un sogno.
65 Spiegare il sogno, s'intende verificarlo.
66 C'è dubbio?
67 Allegrezza con desiderio.
68 Non parlate altro.
69 Si repplica, che àmia vuol dire zia
70 Che sguaiataggini.
71 Intende ironicamente del suo cattivo marito.
72 Aggrinza il naso.
73 Finestra a tetto per dar lume al soffitto.
74 Mi mettono in sapore, cioè in lusinga.
75 Grandissima.



  • ATTO SECONDO
    • Scena Ottava. Felice in maschera in bavuta, e dette
76 Lo stesso come se si dicesse: Per Bacco!
77 Tronco di cavolo.
78 Parlano in gergo.
79 Insuperbite.
80 Un giovine di garbo.
81 Quando sarò nel caso.
82 Peggio.
83 Delicato.
84 Può star poco a venire
85 A tavola.
86 Un'occhiata alla sfuggita.
87 Dunque.
88 Né entrata, né uscita, cioè non ci ho interesse veruno.



  • ATTO SECONDO
    • Scena Nona. Felice, Marina e Lucietta
89 Lo stesso che dire né dritto, né rovescio



  • ATTO SECONDO
    • Scena Decima. Margarita e dette
90 Cognato.



  • ATTO SECONDO
    • Scena Undicesima. Filippetto in maschera da donna, il conte Riccardo e dette
91 Che bel garbo!
92 Mela rosa.
93 Appena.
94 Se sarete destinati, vi sposarete.
95 Colui.
96 Se ne andranno



  • ATTO SECONDO
    • Scena Dodicesima. Lunardo, Simon, Canciano e dette
97 Di malavoglia.
98 Tremore.
99 Febbre.
100 Tremo, ho paura.
101 A prendere.
102 Si sposano.
103 Brodi lunghi.
104 Le budella.



  • ATTO SECONDO
    • Scena Tredicesima. Maurizio e detti
105 Un ingaggiator di soldati.



  • ATTO TERZO
    • Scena Prima. Lunardo, Canciano e Simon
1 Castigatele
2 Costoro.
3 Non si parli più del matrimonio.
4 Loco.
5 Metterle per forza.
6 Parlo bene?
7 La briglia.
8 E quando avete ceduto.
9 Lasciar che la gente dica quel che sa dire.
10 Sapete.
11 Messer no.
12 Peggio.
13 Volta, rivolta.
14 Svergognare, deridere.
15 S'intende in villa.
16 Le entrate.
17 Qualche cenno.
18 Di nascosto.



  • ATTO TERZO
    • Scena Seconda. Felice e detti
19 L'ho
20 Ha timore.
21 Quasi tutte le strade di Venezia hanno de' piccioli canaletti lateralmente, dove si uniscono le immondizie, e per dov[...]
22 Non mi voglio.
23 Correggetemi
24 Che bagatella?
25 Sciocco.
26 Lo adoperi.
27 Quando
28 Due
29 Che lo conduciate.
30 Che tenesse mano.
31 Fatto alla vostra maniera.
32 Si son piaciuti
33 Ho terminato l'aringa, approvate il matrimonio, e compatite l'avvocato. Scherza sulla maniera con cui si terminavano [...]
34 Approverei.
35 L'urna verde è quella de' voti contrari
36 Temo che si dovrà revocare.
37 Marito.
38 Si fosse scordato.
39 Qui l'autore parla di se stesso, che non si scorda ciò di cui ha parlato.



  • ATTO TERZO
    • Scena Terza. Lunardo, Canciano e Simon
40 Mi fa un'aringa, ed io approvo.



  • ATTO TERZO
    • Scena Quarta. Felice, Marina, Margarita, Lucietta e detti
41 Chiapo vuol dire prendo: qui s'intende risolvo sul momento, e vado via.
42 Gettarla fuori.
43 Ehi, son dessi.
44 Indietro.



  • ATTO TERZO
    • Scena Ultima. Maurizio, Filippetto e detti
45 Pianger, detto bassamente.
46 Vi cambiate.
47 Ruotelle di fuochi artificiali, ed anco gioccolini da bambini, che girano coll'agitazione dell'aria.
48 Sottile, delicato.
49 Insomma.
50 Tenetelo, sostenetelo.
51 Che core avete?
52 In Venezia quelli che servono da testimonio nei matrimoni, si chiamano «compari dall'anello».
53 Oggi.
54 Tavola.
55 Domestici, cioè umani, trattabili.


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