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ORA. |
Questi son quei mezzani, E precipitan spesso i mercadanti. Per far di più di quello Comportava il mio stato, Da me stesso mi son precipitato. |
CON. |
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ORA. |
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CON. |
Noi altri cavalieri Il grado nostro sostener dobbiamo; E non è poco se vi salutiamo. |
ORA. |
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CON. |
Voi specialmente Da me non meritate |
ORA. |
Nello stato in cui sono, |
CON. |
Basta, vi compatisco, e non ostante |
ORA. |
In quel che posso Son qui per ubbidirla. |
CON. |
Ho di bisogno Di un abito per me, Di uno per la mia dama, e le livree Voglio per gli staffieri. |
ORA. |
Ed io la servirò ben volentieri. Ma, signor... |
CON. |
Vi capisco, Bisogno avete di danar. Sentite, |
ORA. |
Ed io lo prenderò. |
CON. |
Per altri è già disposto, Ma vi farò sicuro Promettendovi il gran l'anno venturo. |
ORA. |
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CON. |
In questo caso |
ORA. |
E se l'inverno |
CON. |
Son cavaliere: E si farà il contratto, Idest un istrumento |
ORA. |
Si può fare il contratto in tal maniera, Ma non con quei che vengono alla Fiera. |
CON. |
Ma questa è un'insolenza. |
ORA. |
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CON. |
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ORA. |
Son servitor di lei; Ma se non ha denari, Signor Conte padron, noi siam del pari.
Non si stima, se non ha. Non ho il capo cincinnato. Ma mi faccio rispettar, Mi fanno ridere Questi zerbini Senza quattrini, Quando pretendono Farsi stimar. Non se n'avvedono, |