Carlo Goldoni
La fiera di Sinigaglia

ATTO SECONDO

SCENA SEDICESIMA   Luogo remoto verso le mura della Cittą, con fabbriche rovinate.   Prospero, vestito alla greca, e Lesbina

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SCENA SEDICESIMA

 

Luogo remoto verso le mura della Città, con fabbriche rovinate.

 

Prospero, vestito alla greca, e Lesbina

 

LESB.

Via, caro signor Prospero,

Venite, e non temete.

Già nessun sa chi siete;

Proprio parete un greco.

Non vi conosceria nemmeno un cieco.

PROS.

Il timor mi avvilisce, e questo peso

Fa ch'io non possa accelerare il passo.

LESB.

Cosa avete sotto?

PROS.

Niente, niente.

LESB.

Che uomo diffidente!

Mi volete celar quel ch'io già so.

A portare il danar vi aiuterò.

PROS.

No, bisogno non c'è:

Lo vo' portar da me.

LESB.

Bella maniera!

Questo fu sempre degli avari il vizio,

Corrispondere ingrati al benefizio.

Siete da me venuto

Tremante, pauroso,

Temendo con ragione

Per gli scrocchi e le usure andar prigione.

Pietosa io vi ho assistito;

Così vi ho travestito, ed ho mandato

Una barca a cercar per andar via:

E or dubitate della fede mia?

PROS.

No, di voi non ho dubbio; so che siete

Una donna onorata:

Ma siete delicata, e questo peso

Vi potrebbe stancar più del dovere.

LESB.

Anzi di sollevarvi avrò piacere.

Date qui.

PROS.

Non vorrei

Che fossimo veduti.

LESB.

Non temete:

Il loco dove siamo

Vuoto è d'abitatori,

E possiamo operar senza timori.

PROS.

Ma per maggior cautela,

Fin che torna colui che dell'imbarco

Ci ha da recar l'avviso, entrar possiamo

dentro in quella fabbrica

Del tutto rovinata.

LESB.

Andiamo pure.

(Teme sempre l'avaro). (da sé)

PROS.

(Celerò co dentro il mio danaro). (da sé)

Ma quant'è che è partito

Quel marinaro che mandaste al porto?

LESB.

Mezz'ora è già passata. (guarda l'orologio )

PROS.

Ventun'ora è sonata?

LESB.

Non ancora.

PROS.

Lasciatemi veder. (chiede l'orologio)

LESB.

Guardate pure. (tenendolo al fianco)

PROS.

Così ci vedo poco.

Lo vorrei nelle mani.

LESB.

Oh, signor no:

Sta bene dove sta. Dica, signore,

Lo vorria, non è ver?

PROS.

(Mi sta sul core). (da sé)

 

LESB.

Così avaro, così ingrato

Con chi vi ha beneficato?

Mio signore, in verità,

Questa è troppa crudeltà.

PROS.

Son tenuto al vostro amore,

So che siete di buon core,

Ma il destin temer mi fa

Di ridurmi in povertà.

 

LESB.

Di danar voi siete pieno.

PROS.

Non è ver, son miserabile.

LESB.

Ma sotto?

PROS.

Non c'è niente.

LESB.

Vo' vedere...

PROS.

Sento gente.

a due

Presto, presto, andiamo .

Giusto ciel, che mai sarà? (si ritirano)

 

 

 


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