Carlo Goldoni
La fiera di Sinigaglia

ATTO TERZO

SCENA SECONDA   Giacinta e Griffo e Orazio, travestito come prima.

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SCENA SECONDA

 

Giacinta e Griffo e Orazio, travestito come prima.

 

GRI.

Non temete di niente,

Venite francamente;

Già siete sconosciuto,

Ed io sono qui pronto in vostro aiuto.

GIAC.

Oh, caro signor Griffo,

Anch'io vel raccomando.

ORA.

Parmi sempre

Aver dietro alle spalle

Spie, sbirri, insidiatori:

Mi accompagnan per tutto i miei timori.

GRI.

Per or non vi è pericolo.

Coi creditori vostri

Ho preso tempo, e fino a questa sera,

Sul finir della Fiera,

Ad aspettar son pronti

Che lor siano da voi saldati i conti.

ORA.

Come li salderò,

Se danari e se roba or più non ho?

GRI.

Lasciate fare a me: trovar io spero

La via per cui possiate

Uscir dal labirinto;

Son per impegno ad aiutarvi accinto.

GIAC.

Gran testa è quella al certo;

Meriterebbe fra gli astuti il serto.

ORA.

Se Prospero volesse,

Mi potrebbe giovar; ma è un avarone.

GRI.

Con vostra permissione,

Aspettate ch'io torno.

Poco vi manca a terminare il giorno.

 

Degli amici sono amico,

Quel ch'io faccio, quel ch'io dico,

Lo fo sempre di buon cor.

E quest'altra gioia bella

Qualche cosa merta anch'ella,

E per lei m'impegno ancor.

Non vi venga in fantasia

Di provare gelosia; (ad Orazio)

Qualche premio so ch'io merto,

Potrei fare il bell'umor:

Ma son troppo di buon cor. (parte)

 

 

 


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