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FRANC. E a me niente?
ANS. Ah briccone, hai sentito l'odore eh?
FRANC. Ho sentito ch'era qui il signor nonno, son venuto a baciargli la mano.
ANS. Tieni. (gli dà la mano) Ti piace la torta?
ANS. Aspettate; prima a vostra madre.
COST. Obbligata, signor suocero, non posso mangiare a quest'ora.
COST. Per aggradire ne prenderò un pochino.
ANS. L'ho fatta fare a posta; tenete. (dà un piccolo pezzo a Costanza) Questa a voi. Prima al maschio. (ne dà a Franceschino) Questa a voi. (ne dà ad Isabella) Questa a Lisetta; e questa a me.
COST. E per mio marito, poverino, niente?
ANS. Oh povero me! me l'era scordato. Non gli dite niente, che me l'avessi scordato. Gli serberò questa.
COST. No io gli serberò questa.
ANS. No, mangiatela, che gliene serberò della mia.
COST. In verità, gli do la mia volentieri.
ANS. Poverina! siete pure amorosa. Mio figlio può ben dire aver avuto la grazia d'oro, avendo trovato una sì buona moglie.
COST. Io, signore, non era degna d'averlo.
FRANC. Vado alla scuola, signora madre.
COST. Andate, che il cielo vi benedica.