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FABR. Che cosa avete da comandarmi, signore?
RAIM. Niente, per ora, se non che dirvi che potevate risparmiare di svelar altrui la confidenza da me fattavi delle gioje.
FABR. Io so di non averlo detto a nessuno.
RAIM. L'avete detto alla vostra moglie. Ella me l'ha confessato ora colla sua bocca. Manco male che eravamo soli, e che nessuno l'ha intesa. Si vede, compatitemi, ch'ella ha più prudenza di voi: non è capace ella di far sapere altrui gl'interessi che passano fra di noi. Basta; custodite le gioje. Verrò a riprenderle uno di questi giorni. Vi riverisco. (parte) (Fabrizio ed Anselmo rimangono un qualche tempo guardandosi, senza parlare; poi Fabrizio parte agitato, senza dir niente, ed Anselmo lo seguita)