Carlo Goldoni
La buona figliuola

ATTO PRIMO

SCENA OTTAVA   Loggie terreni corrispondenti al giardino.   La Marchesa Lucinda, poi Paoluccia

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SCENA OTTAVA

 

Loggie terreni corrispondenti al giardino.

 

La Marchesa Lucinda, poi Paoluccia

 

LUC.

Caro albergo di pace,

Lungi dal mormorio, lungi dal tedio

Di città popolosa,

Sempre dolce mi fosti. A te d'intorno

Spira un aere giocondo, un ciel sereno,

Ma ora sei al cuor mio piacevol meno.

Mancami il bel che adoro,

Mancami d'Armidoro il dolce aspetto,

A compir fra quest'aure il mio diletto.

PAOL.

Presto, presto, la mancia; in questo punto,

Sarà contenta, il Cavaliere è giunto.

LUC.

Va, che impaziente l'amor mio l'aspetta.

PAOL.

(Capperi! la signora ha una gran fretta!) (parte)

LUC.

Ah, convien dir che i nostri cuori amanti

S'intendano assai bene.

Io pensava allo sposo, ed ei sen viene.

 

 

 


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