Carlo Goldoni
La buona figliuola

ATTO SECONDO

SCENA UNDICESIMA   Il Marchese, poi Tagliaferro

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SCENA UNDICESIMA

 

Il Marchese, poi Tagliaferro

 

MAR.

Ah, costei mi ha incantato,

E son più che non era innamorato;

Certo, quand'io ci penso,

Sposar femmina vil non mi conviene:

Ma è sì bella e gentil!... Ma le vuò bene.

TAG.

Chi star casa?

MAR.

Signor.

TAG.

Chi star padrone?

MAR.

Son io, per obbedirla.

TAG.

Je fol parlar.

MAR.

Son qui, sono a sentirla.

TAG.

Star fostra signoria

Della casa patron?

MAR.

La casa è mia.

TAG.

Star molto che patron?

MAR.

Degli anni assai;

Da mio padre, signor, l'ereditai.

TAG.

Je recordar mi stato

In fostro marchesato,

Quando per gherra star Tateschi Italia.

Qua recordar che picchla figliola

Per marcia afer perduta,

E mai più picchlina afer veduta.

MAR.

Una figlia perdeste?

TAG.

, mainher.

Figlia de mio patrone,

Qua restata con madre;

Star fenuto nemico, e so picchetto

Batter de nostra marcia... come dir?

Retroguardia. E paura

Fatto madre morir, persa creatura.

MAR.

Quanti anni saran? (con agitazione)

TAG.

Star finti e più.

MAR.

Ah ditemi, monsieur...

TAG.

Je monsieur? Star Tatesco e non monsieur.

A Tatesco dir: «herr»; non dir mai più

A Tatesco: «monsieur».

MAR.

Ditemi, herr,

La perduta figliuola avea nel seno

Macchia di color blò?

TAG.

Macchia de vain, .

MAR.

Cecchina fortunata!

La fanciulla, signor, si è ritrovata.

TAG.

Oh mainssozz! Dove star?

MAR.

In casa mia.

TAG.

Bas ist?

MAR.

È qui con me.

TAG.

Mariandel dof'è?

MAR.

Ah venite, signor. Voi la vedrete.

Non so dove mi sia. Tutto saprete.

Seguitemi, monsieur. (s'incammina)

TAG.

Ah tartaifle, mainher. Nix dir: «monsieur».

MAR.

Ma di grazia, signore, (torna indietro)

Il padre della figlia

Si può saper chi sia?

TAG.

Star colonello de cafalleria.

MAR.

Oh me felice! andiamo. (s'incammina, poi torna indietro)

Dite, il vostro padrone

È cavalier?

TAG.

Tartaifle! star barone.

MAR.

Ah! venite con me.

TAG.

Sì, fol lenir. (s'incammina, poi lo tira indietro)

Calantome, sentir:

Aver bon trinche vain?

MAR.

Sì, venite.

TAG.

Subite fol venir. (come sopra)

Calantome, sentir:

Mariandel star bella?

MAR.

Mariandel?

È il nome vero della figlia?

TAG.

.

MAR.

Allor che il padre mio

La raccolse bambina,

Fu chiamata Cecchina.

Mi chiedete s'è bella? Io vi rispondo

Che più bella di lei non vidi al mondo.

TAG.

Ah, star furbo Talian!

MAR.

Dirovvi poi,

Dirovvi un mio pensier.

TAG.

Ah, star furbo Talian, main libreher!

 

MAR.

Vederete una figliuola

Che diletta, che consola;

I suoi occhi son due stelle,

Quel visin due rose belle;

Non si può bramar di più.

Ah venir, venir, monsieur...

(Tagliaferro mostra sdegnarsi ed impugnare la spada)

No, mainher, non v'adirate,

Quella spada non toccate:

Amicizia voler far;

Trinche vain e allegri star. (partono)

 

 

 


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