Carlo Goldoni
La buona figliuola

ATTO TERZO

SCENA SECONDA   La Marchesa Lucinda, il Cavaliere Armidoro, poi il Marchese

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SCENA SECONDA

 

La Marchesa Lucinda, il Cavaliere Armidoro, poi il Marchese

 

LUC.

Armidoro, sentite. È cosa vera

Quella che disse or or la cameriera?

CAV.

È verissima in molti. In me non già.

LUC.

Oh, voi siete la stessa fedeltà. (ironicamente)

MAR.

Orsù, signori miei,

Permettetemi un poco

Che vi parli il cuor mio schietto e sincero,

Da amico, da fratel, da cavaliero.

Voi siete innamorati:

Non so che dir, vi scuso;

Ma l'affare vorrei lesto e concluso.

LUC.

Ciò dipende da voi.

CAV.

Basta che meglio

Io vi veda pensar, Marchese mio.

MAR.

Oggi senz'altro mi marito anch'io.

LUC.

E la sposa chi è?

MAR.

Una Baronessa,

Figlia d'un colonello

Tedesco di nazione,

Che distinto si è sempre in ogni azione.

LUC.

Sarà poi ver?

MAR.

Sicuro.

CAV.

Si può sperar?

MAR.

Da cavalier, vel giuro.

LUC.

E Cecchina?

MAR.

Ho trovata

Un'altra giardiniera.

LUC.

E come fu?

MAR.

Cecchina in casa mia non serve più.

CAV.

Amico, non vorrei

Che di lei, che di me prendeste gioco.

MAR.

Mi conoscete poco:

Son cavalier d'onore.

Non facciamo su questo altri contrasti:

Vuò sposare una dama, e ciò vi basti. (parte)

 

 

 


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