Carlo Goldoni
Il cavalier di buon gusto

ATTO PRIMO

SCENA SESTA

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SCENA SESTA

 

 

Il conte Ottavio ed il bibliotecario, poi un altro cameriere

 

BIBL. Mi consolo ch’ella abbia fatta un’ottima scelta. Brighella è un uomo di garbo.

OTT. Lo conosco, e perciò lo rimunero. Chi vuol tenere in dovere la servitù, è necessario farle sperare il premio alle sue fatiche. Vedendo che il padrone benefica, ognuno lo serve con attenzione.

BIBL. Comanda altro da me?

OTT. Avete fatta la divisione de’ libri antichi da’ libri moderni?

BIBL. Sì signore.

OTT. Quai sono i più?

BIBL. I moderni.

OTT. In questo secolo tutti scrivono, tutti stampano.

BIBL. I libri vecchi si sono resi inutili.

OTT. Perché?

BIBL. Perché gli autori moderni non hanno fatto che copiar dagli antichi, e abbiamo dagli scrittori del nostro secolo tutto quello che è stato detto e ridetto nei secoli oltrepassati.

OTT. Sì, ma sono necessari gli autori antichi per ricorrere ad essi, e confrontare ed intendere le proposizioni dei moderni.

BIBL. Sappia, signore, che sto ancor io facendo una piccola fatica.

OTT. Sì? In che cosa vi divertite?

BIBL. Fo un libro intitolato il Pasticcio. Da tutti i libri della libreria prendo qualche cosa, e formo un’opera che potrà dirsi universale.

OTT. Caro bibliotecario, non fate questa fatica. Di tali opere il mondo è pieno. Di questi pasticci ve n’è abbondanza.

BIBL. Lo fo per impiegare con profitto le ore dell’ozio.

OTT. Impiegatele a leggere. Non vi fermate a imparare a memoria i frontespizi de’ libri, gl’indici e le sentenze, per comparire fra gl’ignoranti un uomo di erudizione: studiate fondatamente, e con metodo, se volete essere un uomo dotto.

BIBL. In oggi vi sono tanti bei dizionari, che facilmente un uomo si può erudire.

OTT. In oggi non si studia più un’arte con fondamento. Si ricorre al dizionario, si apprende la cosa superfizialmente, si fa un embrione nella fantasia, non si digerisce bene veruna cosa, e gli uomini stessi diventano indici e dizionari.

BIBL. Dunque i dizionari non sono utili ed apprezzabili?

OTT. Sì, lo sono per gli uomini che già sanno, non per quelli che hanno da apprendere, e lo fanno coi repertori.

BIBL. Se non mi comanda altro, torno in libreria.

OTT. Signor Indice, la riverisco.

BIBL. Vado a divertirmi col mio Pasticcio. (parte)

OTT. Sarà un pasticcio di pasta a vento, fatto sul gusto della sua testa.

CAM. Illustrissimo, il signor Pantalone de’ Bisognosi.

OTT. Venga, e fino ch’egli sta meco, non ricevo ambasciate.

CAM. La signora contessa ha mandato a vedere se V.S. illustrissima è impedita.

OTT. Dite alla contessa mia cognata, che or ora sarò di sopra a prendere la cioccolata con lei. (Cameriere parte) Mia cognata è una donna curiosa. Pretende farsi rispettar assai per esser superba, e s’inganna di gran lunga. Grandezza di nascita e umiltà di tratto costituiscono il vero merito della nobiltà.

 

 

 


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