Carlo Goldoni
Buovo d'Antona

ATTO PRIMO

SCENA SESTA Menichina, Cecchina e Striglia

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SCENA SESTA

Menichina, Cecchina e Striglia

 

MEN.

Mi spiacerebbe assai; ma se potrò,

Dal pericolo suo lo salverò.

STR.

Siamo precipitati.

CECC.

E voi chi siete?

STR.

Che? non mi conoscete?

Un misero cavallo

Conosce il suo padron lontano ancora,

E voi non conoscete un che vi adora?

CECC.

Oimè, sareste mai?...

STR.

Striglia son io.

CECC.

Striglia, il mio caro ben, dolce amor mio!

Menichina, pensiamo

Al modo di salvarlo.

MEN.

Anch'io vorrei

Buovo salvar dal suo periglio estremo.

STR.

Come dobbiamo far?

MEN.

Ci penseremo.

CECC.

Mettiamoli in cantina.

MEN.

Oh no, cara Cecchina,

Li potranno trovar. Direi piuttosto.

Serriamoli nel forno.

CECC.

Li scoprirà il fornaio.

MEN.

Nascondiamoli sotto al letamaio.

STR.

Ci volete affogar?

CECC.

Facciam così.

Ciascheduna di noi

Con l'arte e con l'ingegno

Prenda per un l'impegno.

Venite in quel giardino. (a Striglia)

Di salvarli colà mi comprometto;

E vado innanzi per non dar sospetto.

 

Venite, o caro, che ho da parlarvi,

Oh quante cose vi ho da contar!

Mia madre è morta, la poverina;

Si è maritata la Franceschina;

Berto è tornato; - Cecco è malato;

Stan tutti bene Titta e Rosina;

E la gattina che mi hai lasciata,

Presto i gattini partorirà. (parte)

 

 

 


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