Carlo Goldoni
Il burbero benefico

ATTO TERZO

Scena Terza. Dorval, e detta

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Scena Terza. Dorval, e detta

 

Dorval: (parlando basso e sorridendo) Ebbene, Martuccia?

Martuccia: Umilissima serva, signore.

Dorval: (sorridendo) Il signor Geronte è più in collera?

Martuccia: La non sarebbe cosa straordinaria se gli fosse passata. Voi. lo conoscete meglio d'ogni altro.

Dorval: Egli si è sdegnato contro di me.

Martuccia: Contro di voi, signore? Egli si è adirato contro di voi?

Dorval: Senza dubbio. (ridendo e parlando sempre) Ma non è nulla; io lo conosco. Scommetto che se vado a trovarlo, egli sarà il primo a gettarmisi al collo.

Martuccia: Niente di più facile; vi ama, vi stima, voi siete il suo unico amico... La è una cosa singolare: lui tutta furia. E voi, sia detto con rispetto, l’uomo più flemmatico di questo mondo.

Dorval: Appunto per questa ragione la nostra amicizia si è conservata lungo tempo.

Martuccia: Andate, andate a trovarlo.

Dorval: No, è troppo presto. Io vorrei prima vedere madamigella Angelica. Dov'è?

Martuccia: Con suo fratello. (con passione) Le sapete voi tutte le disgrazie di suo fratello?

Dorval: (con pena) Ah, pur troppo! Tutto il mondo ne parla.

Martuccia: E che si dice?

Dorval: È cosa da chiedere? I buoni lo compiangono, i malvagi se ne prendono giuoco, e gl'ingrati l'abbandonano.

Martuccia: Oh cielo! E quella povera ragazza?

Dorval: È necessario che io le parli.

Martuccia: Potrei domandarvi di che si tratta? io m'interesso tanto per lei, che spero di meritare questa compiacenza.

Dorval: Ho saputo che un certo Valerio...

Martuccia: Ah, ah! Valerio? (ridendo)

Dorval: Lo conoscete?

Martuccia: Molto, signore; questa faccenda è tutta opera mia.

Dorval: Tanto meglio; mi seconderete?

Martuccia: Più che volentieri.

Dorval: Conviene ch'io vada ad assicurarmi, se Angelica...

Martuccia: E poi, se Valerio...

Dorval: Sì, andrò parimente in traccia di lui.

Martuccia: (sorridendo) Andate, andate nell'appartamento di Dalancour. Voi farete due cose in un colpo.

Dorval: Ma come?

Martuccia: Egli è colà.

Dorval: Valerio?

Martuccia: Sì.

Dorval:Ne ho ben piacere. Vado subito.

Martuccia: Aspettate, aspettate; volete che gli faccia far la ambasciata?

Dorval: (ridendo) Oh bella!... Farò far l'ambasciata a mio cognato?

Martuccia: Vostro cognato?

Dorval: Sì.

Martuccia: Come?

Dorval: Non sai nulla?

Martuccia: Nulla.

Dorval: Ebbene, lo saprai un'altra volta. (entra da )

Martuccia: Assolutamente impazzisce.

 


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