Carlo Goldoni
Il burbero benefico

ATTO TERZO

Scena Sesta. Dalancour, e detto

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Scena Sesta. Dalancour, e detto

 

Dalancour: Ah! mio zio! Uditemi per pietà... (atterrito si getta ai piedi di Geronte)

Geronte: Che vuoi? Alzati. (si volge, vede Dalancour, un passo indietro)

Dalancour: Mio caro zio! Voi vedete il più sventurato di tutti gli uomini. Per pietà, ascoltatemi. (nella stessa positura)

Geronte: Alzati, ti dico. (un po' commosso, ma sempre in collera)

Dalancour: Voi che avete un cuoregeneroso, così sensibile, (in ginocchio) m'abbandonereste voi per una colpa che è solamente una colpa d'amore, e d'un amore onesto e virtuoso? Io, senza dubbio, ho il torto di non aver ascoltato i vostri consigli, d'aver trascurato la tenerezza vostra paterna; ma, mio caro zio, in nome di quel sangue a cui debbo la vita, di quel sangue che voi tenete meco comune, lasciatevi commuovere, lasciatevi intenerire.

Geronte: (a poco a poco s'intenerisce, e s'asciuga gli occhi, nascondendosi da Dalancour, e dice a parte) (Come! tu hai ancora coraggio! ... )

Dalancour: Non è la perdita dello stato che mi affanna; un sentimento più degno mi sollecita: l'onore. Soffrirete voi l'infamia d'un vostro nipote? Io non vi chiedo nulla per noi. Che si salvi la mia reputazione, e vi do parola per mia moglie e per me, che l'indigenza non ispaventerà punto i nostri cuori, quando, in seno alla miseria, avremo per conforto una probità senza macchia, il nostro amore scambievole, la vostra tenerezza, e la vostra stima.

Geronte: Sciagurato!... meriteresti!... Ma io sono un uomo debole, questa specie di fanatismo del sangue mi parla in favor d'un ingrato! Alzati, traditore, io pagherò i tuoi debiti, e ti porrò forse in tal guisa in istato di farne degli altri.

Dalancour: (commosso) Ah! no, mio zio! vi prometto... Vedrete la mia condotta avvenire...

Geronte: Qual condotta! sciagurato senza cervello! Quella di un marito infatuato, che si lascia guidare a capriccio da sua moglie, da una femmina vana, presuntuosa, civetta.

Dalancour: (vivamente) No, vel giuro.. Mia moglie non ne ha colpa. Voi non la conoscete.

Geronte: (più vivamente) Tu la difendi, tu menti in mia presenza... Guardati bene... Ci vorrebbe poco che a cagione di tua moglie, non ritrattassi la promessa che m'hai strappata di bocca. Sì, sì, la ritratterò... Tu non avrai nulla del mio. Tua moglie! Tua moglie!... Io non posso soffrirla, non voglio vederla.

Dalancour: Ah, mio zio! voi mi lacerate il cuore!

 


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