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SCENA PRIMA
Il cavalier giocondo in veste da camera e berretta, al tavolino, scrivendo.
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   Provvederò al bisogno.  | 
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   Si spende assai, signore, e badano a venire Ancor de' forestieri.  | 
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   Per certo il vostro nome voi non vi scorderete:  | 
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   Ma che son quei biglietti?  | 
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   Son divenuto un altro, dopo d'aver viaggiato. Partendo da Bologna, facendo a lei ritorno, In visite una volta spendeva tutto il giorno:  | 
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   Non ci fui, ma so tutto.  | 
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   No.  | 
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   In Inghilterra?  | 
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   No.  | 
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   In Ispagna?  | 
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   Nemmeno.  | 
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   Oibò. Lasciata in gioventù la patria mia villana, Detta Scaricalasino, sull'alpi di Toscana, Per studiar son venuto ad abitar Bologna; Ma viaggiar il mondo per imparar bisogna. In pochissimo tempo veduto ho il monte e il piano Di tutto il Modonese, di tutto il Parmigiano. Sono stato a Ferrara. Verso Venezia andai Giunsi a Chiozza: mi piacque, e colà mi fermai.  | 
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   Affé, se cotal giro avete destinato, Potete dire appena d'averlo principiato. Prima d'ogn'altra cosa, io vi consiglierei  | 
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   Se potessi, anderei;  | 
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   La casa vostra è piena ognor di forestieri;  | 
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   Trattando coi stranieri mille notizie acquisto; Se andrò nei lor paesi, anch'io sarò ben visto. Così per ogni parte, così per tutto il mondo È conosciuto il nome del Cavalier Giocondo. A buon conto dal Duca, signor di Belvedere, Che l'altr'anno alloggiai, fui fatto cavaliere; E da quell'altra dama, ch'or non mi viene in mente, Mi fu di capitano promessa una patente; E un giorno qualcun altro potrebbe farmi avere Un titolo onorifico di conte o consigliere. E andrà per tutta Europa col triplicato onore Il Cavalier Giocondo, facendo il viaggiatore.  | 
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   Chi lo sa?  | 
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   Lo san tutti.  | 
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   Nessuno il padre mio Può saper chi sia stato, non lo so nemmen io.  | 
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   Non so, non dico questo... Ma nella patria mia Può avermi un cavaliere perduto all'osteria. Sono le storie piene d'erranti peregrini, Che hanno smarriti in fasce, viaggiando, i lor bambini. Chi fu dai masnadieri, chi da' nemici estinto, Chi dalla fame oppresso, chi dal timor fu vinto. Di tali avvenimenti sono le storie piene; Spessissimo si vedono tai casi in sulle scene. Chi sa che un giorno a caso non trovi il padre mio? Ho in una certa parte un certo segno anch'io;  |