Carlo Goldoni
Il cavaliere giocondo

ATTO SECONDO

SCENA SETTIMA

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SCENA SETTIMA

 

Il Cavalier Giocondo in abito di gala, con caricatura, e detti.

 

CAV.

Eccomi a voi.

MAD.

Oh bello!

CAV.

Votre valet. (a don Alessandro.)

MAD.

Benissimo.

CAV.

Madam, donè la men. Votre troes umilissimo

Servitor, mon ami. (a don Alessandro.)

ALES.

Servitor di buon cuore.

CAV.

Tutto ai vostri comandi.

ALES.

Sono pien di rossore.

CAV.

Tabacco. (gli del tabacco.)

ALES.

Obbligatissimo.

CAV.

Spagna vera.

ALES.

Buonissimo. (stranuta.)

CAV.

Viva vostè.

ALES.

Umilissimo.

CAV.

Muchos agnos.

ALES.

Bravissimo.

MAD.

Viva, me ne rallegro, cavalieri garbati.

Bella conversazione! (Affé, si son trovati). (da sé.)

CAV.

Madama...

MAD.

Compatite, signor, la malagrazia:

Di dar la cioccolata quando ci fate grazia?

CAV.

Subito. Chi è di ? No, fermate, mi preme

Che la conversazione tutta la beva insieme.

Manca donna Marianna, manca vostro cognato,

Il marchese di Sana che fu da me invitato.

Mancan degli altri ancora, e per compir la cosa,

Manca, con riverenza, la mia signora sposa.

MAD.

Manchi chi vuol mancare, la beveranno poi:

Intanto noi ci siamo, la beveremo noi.

CAV.

Perdonate, Madama. Cavalier, che vi pare? (a don Alessandro.)

ALES.

Al Cavalier Giocondo s'aspetta il comandare.

CAV.

Troppo onor.

ALES.

Mio dovere.

CAV.

Gentile.

ALES.

Compitissimo.

CAV.

Mio signor.

ALES.

Vostro servo.

CAV.

Divoto.

ALES.

Obbligatissimo.

MAD.

(Oh pazzi maladetti!) E intanto non si beve.

CAV.

Ecco Madama nostra a far quel che si deve. (osservando la scena.)

 

 

 


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