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FABRIZIO Quel, che mi avete a dir sollecitate. (al Cavaliere)
CAVALIERE Dirò, signor; sappiate,
Che mi ha ferito il cor vostra nipote.
FABRIZIO Piacevi Gasperina, o la sua dote?
CAVALIERE Desta il merito suo gli affetti miei.
FABRIZIO (Quasi quasi davver gliela darei).
CAVALIERE Voi sapete chi sono.
Ma vi siete un po' troppo rovinato.
CAVALIERE È ver, ma sono stanco
Vo' tornar con prudenza al mio paese.
FABRIZIO Se sperar si potesse.
Come rimedierete
Dei disordini vostri alla rovina?
CAVALIERE Quanto date di dote a Gasperina?
FABRIZIO Ecco quel, ch'i' dicea;
Della dote vi cal per consumarla.
CAVALIERE Su i miei beni potete assicurarla.
CAVALIERE Essere pon da voi ricuperati.
Vi farò una cessione
Di tutto il mio per anni dieci, e più;
Dipenderò da voi,
Se il vostro amor mi regge, e mi consiglia,
Viverò come un figlio di famiglia.
FABRIZIO Basta: vi è da pensar.
Più lungamente a bada.
FABRIZIO Concludere in istrada
Principiare vorrei
A rinonziarvi gli interessi miei.
FABRIZIO Ma! discorrer convien.
CAVALIERE Ben, discorriamo.
FABRIZIO (Sono fra il sì, ed il no).
CAVALIERE (Per me strada miglior trovar non so). (entra in casa)
FABRIZIO (S'egli dice davvero, io gliela do). (entra in casa)