Carlo Goldoni
Il conte Caramella

ATTO TERZO

SCENA SESTA   Cecco, poi Ghitta

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SCENA SESTA

 

Cecco, poi Ghitta

 

CEC.

Oh Cecco disgraziato!

Presto presto anche questa mi ha piantato.

Ma la Ghitta sen viene.

Io non so cosa faccia;

Non ho coraggio di mirarla in faccia.

GHI.

(Ecco qui quel briccone

Che mi ha licenziata).

CEC.

(Ella in viso mi pare ancor sdegnata).

GHI.

(Non lo voglio veder). (vuol partire)

CEC.

(Meglio è lasciarla.

Non vuò più ricercarla). (vuol partire)

GHI.

(E pur mi piace). (si ferma)

CEC.

(E pur d’abbandonarla mi dispiace). (si ferma)

GHI.

(Egli è tanto carino!)

CEC.

(Ha tanto il bel visino!) (si guardano sott’occhio)

GHI.

(Ma se più non mi vuole, anderò via). (vuol partire)

CEC.

(Ma non posso soffrir la gelosia). (vuol partire)

GHI.

(Il piè fa un passo avanti,

E il cuor due passi indietro). (torna indietro)

CEC.

(Andar non posso,

E mi convien restare a mio dispetto). (si ferma)

GHI.

(Che grazioso bocchin!)

CEC.

(Che bell’occhietto!)

(Si guardano sott’occhio)

GHI.

(Ah pazienza!)

CEC.

(Sospira?)

GHI.

(Attento mi rimira).

CEC.

(Quasi, quasi...)

GHI.

(Se non fosse vergogna...)

CEC.

(La vorrei salutar).

GHI.

(Parlar vorrei).

CEC.

Schiavo, padrona mia.

GHI.

Serva di lei.

CEC.

Dove si va?

GHI.

Vo a spasso.

CEC.

Così sola soletta?

GHI.

È meglio sola

Che male accompagnata.

CEC.

Il proverbio non falla. (Ella è sdegnata).

GHI.

(Ingrato!)

CEC.

(Se potessi,

Ancor l’aggiusterei).

GHI.

(Se mi volesse, ancor lo piglierei).

CEC.

Signora, se non sdegna

Avermi in compagnia...

GHI.

Oh, non son degna.

CEC.

Alfin v’ho sempre amata.

GHI.

Che bell’amor! m’avete licenziata.

CEC.

Io... l’ho fatto per scherzo...

GHI.

Oh, non vi credo.

CEC.

Credimi, Ghitta mia...

GHI.

Via, disgraziato.

CEC.

Ti vuò tutto il mio ben.

GHI.

Tu sei un ingrato.

CEC.

Non mi far lacrimar.

GHI.

Per te, briccone,

Ho tanto pianto.

CEC.

E per te ho pianto anch’io.

GHI.

Non ti credo.

CEC.

Lo giuro.

GHI.

Tenera io son, ma tu sei di cuor duro.

 

CEC.

Non è ver, non son crudele;

Tenerino è questo cuor.

GHI.

Se tu avessi il cuor fedele,

Non saresti un traditor.

CEC.

Tu sei quella - Ghitta bella,

Che mi fa provare amor.

a due

Mio tesoro, - ahi ch’io moro,

Se non hai di me .

GHI.

Sei fedele?

CEC.

Sei crudele?

GHI.

Quell’occhietto - dice sì.

CEC.

Quel labbretto - dice no.

GHI.

Vuoi amarmi? - Dice sì.

CEC.

Sei sdegnata? - Dice no.

GHI.

Vuoi lasciarmi? - Dice no.

CEC.

Sei placata? - Dice sì.

 

a due

Quel risetto mi consola;

E una dolce tua parola

Rasserena il mio dolore,

Fa il mio core giubilar. (partono)

 

 

 


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