Carlo Goldoni
La castalda

ATTO SECONDO

SCENA TERZA

Precedente

Successivo

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

SCENA TERZA

 

Beatrice e Lelio

 

LEL. Parte ruvidamente così?

BEAT. Come volete ch’ella resista alle dolci parole che voi le dite? Una povera giovine si sente solleticata dai vostri vezzi; è forzata partire per modestia, per confusione.

LEL. È verissimo, dite bene. Questa è la mia disgrazia. Quasi tutte le donne mi piantano per verecondia. Ma chi è quest’altra bellezza, che viene alla volta nostra?

BEAT. Aspettate... ella è... (accresciamo il divertimento). (da sé)

LEL. Che? Non la conoscete?

BEAT. Non volete ch’io la conosca? È la signora Rosaura, la nipote del signor Pantalone.

LEL. Giusto cielo! Già mi sento ardere nel vederla ancor di lontano.

BEAT. Non viene qui, per altro.

LEL. Andiamole incontro; muoio di voglia...

BEAT. Anderò ad incontrarla.

LEL. Voglio esserci ancor io.

BEAT. Aspettate prima, ch’io le dica chi siete.

LEL. Mi raccomando alla eloquenza vostra.

BEAT. Farò giustizia al merito.

LEL. Io poi terminerò di convincerla, di conquistarla.

BEAT. Trattenetevi un sol momento. (Corallina ha dello spirito. Seconderà la burla). (da sé, parte)

 

 

 


Precedente

Successivo

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (VA1) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2009. Content in this page is licensed under a Creative Commons License