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SCENA PRIMA
GAN. |
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CLA. |
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GAN. |
Finora ella non trova divertimento alcuno; Le piace di star sola, non vuol veder nessuno. Talora si compiace di ridere con me, Poi mi discaccia a un tratto, e non so dir perché. So pur che la padrona era una volta allegra, Come ha mai concepito malinconia sì negra? La morte del marito cagion non crederei, Ch'è andato all'altro mondo son più di mesi sei; E sogliono le vedove, per arte o per virtù, Piangere il loro sposo tre o quattro giorni al più. Anzi la mia padrona sì poco avealo intorno, Che credo di buon core pianto non l'abbia un giorno. So che saran tre mesi, che l'ho in città veduta. Dopo la vedovanza più grassa era venuta; Però, filosofando, a interpretare arrivo |
CLA. |
Fattor, voi vi apponete sicuramente al vero; In lei fuoco novello spento ha l'ardor primiero. |
GAN. |
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CLA. |
Volesse il ciel, che ardesse per me di dolce foco; Ma un mio rival felice mi escluse, e preso ha il loco. Ella rimasta vedova, e mal del primo laccio Contenta, volea vivere sola, senz'altro impaccio. Giurò le mille volte voler, salda e costante, Fuggir dagl'imenei, fuggir di essere amante; Ed io che l'adorava, celando il mio tormento, Nel rimirarla almeno trovava il mio contento. Mi provai qualche volta tentar la sua costanza, Ella non fe' che darmi ripulse alla speranza; |
GAN. |
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CLA. |
Ma non andò la cosa, com'io mi lusingai; Vidi che in lei fidando, pur troppo io mi ingannai. Un certo amico mio, giovane militare, Meco la mia tiranna si diede a frequentare. Non so con quai lusinghe, non so con qual violenza, Cambiò in tenero amore in lei l'indifferenza; |
GAN. |
Eh signor, permettetemi parlar da quel ch'io sono; Son nato fra i villani, ma anch'io penso e ragiono. Le donne più costanti nei buoni sentimenti, Hanno per esser vinte dei facili momenti: |
CLA. |
Possibil che il momento per me sì fortunato Non abbia in tanti mesi per vincerla trovato, E il mio rival felice in tempo assai minore Abbia incontrato il punto per allacciarle il cuore? |
GAN. |
Non vi maravigliate di ciò, signor mio caro, Un'avventura simile non ha niente di raro. Sapete che si sparge del grano in un terreno: Frutta più in una parte, nell'altra frutta meno; E senza andar lontano a indagar la ragione, Più rende dove trova miglior disposizione. Bisogna dire adunque per ciò, che non vi sia Fra voi e la padrona di molta simpatia; |
CLA. |
Basta, comunque siasi il mal che ora sopporto, So che da donna Florida ho ricevuto un torto. E son nel suo ritiro venuto a ritrovarla Sol per dolermi seco, e per rimproverarla. |
GAN. |
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CLA. |
Don Flavio andò in Germania al foco della guerra. Egli è alfier fra i Tedeschi, e appena dichiarato Si è l'amor vicendevole, fu a militar chiamato. |
GAN. |
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CLA. |
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GAN. |
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CLA. |
Nemmeno; il loro affetto |
GAN. |
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CLA. |
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GAN. |
Io penso all'incontrario; e facilmente io stimo Faccia il secondo passo, chi ha superato il primo. Giurato avea di vivere vedova senza amore; Al primo innamorarsi provato avrà il rossore: Ora che per il primo d'amore ha il sen fecondo, Potrà più facilmente arrendersi al secondo. Tutte le azioni umane, a chi ragione ascolta, Rassembrano difficili all'uom la prima volta; E poi, se sono buone, si fan più facilmente, E poscia nelle triste rossor più non si sente. Onde se i suoi affetti sono costanti e buoni, Ritroverà per voi le solite ragioni; E se in un cuor volubile fida l'alfiere anch'esso, Sperate anche per voi l'avvenimento istesso. |
CLA. |
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GAN. |
In questo, perdonatemi, signore, avete torto La donna cosa perde, se ha qualcun altro amato? Se la beltà conserva, il meglio le è restato. Amor non fa tal piaga, per quello che si dice, Che lasci lungamente in cuor la cicatrice. Amata voi l'avete vedova, e non zitella: Perché l'alfiere amolla, per ciò non è più quella? |
CLA. |
S'ella ama il mio rivale, il lusingarmi è vano. |
GAN. |
A fronte di un vicino si scorderà il lontano. |
CLA. |
Parmi, se non m'inganno... (osservando fra le scene) |
GAN. |
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CLA. |
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GAN. |
Guardate se non pare, così da pastorella, |
CLA. |
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GAN. |
Signor, so in quest'incontri la cosa come va: Con vostra permissione; vi lascio in libertà. (parte) |