Carlo Goldoni
Il cavaliere di spirito

ATTO SECONDO

SCENA SECONDA   Don Claudio solo.

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SCENA SECONDA

 

Don Claudio solo.

 

 

Reggere un fier leone può l'uom sagace, esperto,

Anzi che il cuor di donna volubile ed incerto.

Qual arte non usai per vincer la crudele?

Di me chi più costante, di me chi più fedele?

E alfin la disumana ad ingannar sol usa,

Condanna il mio rispetto, e di viltà mi accusa.

Tento cangiar lo stile, ma spero invan mercede,

Spero conforto invano da un'alma senza fede.

Sì, senza fede, ingrata tu sei, lo scorgo adesso,

Se inganni, se deludi per fin lo sposo istesso.

Egli a sudar fra l'armi va cogli eventi incerti,

Tu con novelli oggetti ti spassi e ti diverti.

Questo pensier funesto del tuo temperamento,

Coi danni del rivale minora il mio tormento;

Che se prepari ad esso con tue menzogne un duolo,

Son misero e dolente, ma almen non sarò solo.

 

 

 


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