Carlo Goldoni
Il cavaliere di spirito

ATTO SECONDO

SCENA QUARTA   Don Claudio solo.

Precedente

Successivo

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

SCENA QUARTA

 

Don Claudio solo.

 

 

O che la donna ha il cuore in nuovi amori assorto,

E colla sua scoperta mi vendico del torto;

O se il pensier m'inganna ed il suo sposo adora,

Uno di noi perisca: se ho da morir, si mora.

Vivere in tale stato, sempre di vita incerto,

È una continua morte. Finor troppo ho sofferto.

Da lei se la mia fede un premio non aspetta,

Si tenti dell'ingrata almeno una vendetta.

Se Flavio l'abbandona, e meco si cimenta

E sono il vincitore, farò ch'ella si penta;

E se cader io deggio sotto di un uom più forte,

La cruda un fier rimorso avrà della mia morte.

Oh quai pensier funesti mi hanno ingombrato il cuore!

Ecco le belle gioie, che trovansi in amore.

Poveri sciagurati! Il pregio non si sa,

Se non quando è perduto, di nostra libertà.

Per un piacermisero, che tardi o mai non viene

Si perde quanto mai possiamo aver di bene.

La pace non si cura, la vita non si stima;

Vani riflessi e tardi: dovea pensarci in prima. (parte)

 

 

 


Precedente

Successivo

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (VA1) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2009. Content in this page is licensed under a Creative Commons License