Carlo Goldoni
Il cavaliere di spirito

ATTO QUINTO

SCENA QUARTA   Donna Florida, poi Don Flavio.

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SCENA QUARTA

 

Donna Florida, poi Don Flavio.

 

FLO.

Sì, son buona anche troppo. Soffro gl'insulti e l'onte

Basta: sentiamo in prima quel che sa dire il Conte.

FLA.

Signora, la mia spada perché mi si contende?

FLO.

Chi è quel che ingiustamente negarvela pretende?

FLA.

Voi darmela negate.

FLO.

Io? non è ver, signore.

FLA.

Ora il fattor mel disse.

FLO.

È stolido il fattore.

FLA.

Dunque dov'è il mio ferro?

FLO.

Subito a voi lo rendo. (in atto di partire)

FLA.

La spada trattenermi? La voglio, e la pretendo.

FLO.

La voglio? La pretendo? Poco civil voi siete;

Negarvela destino, perché la pretendete.

FLA.

La cercherò io stesso. (in atto di passare innanzi)

FLO.

Non soffrirò un oltraggio.

Per impedirvi il passo non mancami il coraggio.

FLA.

Quale ragion vi sprona a denegarmi il brando?

FLO.

L'ardir con cui osate di esprimere un comando.

FLA.

Esser potria piuttosto timor della mia sorte,

Temendo che io non vada ad incontrar la morte. (dolcemente)

FLO.

Questa pietosa cura da me non meritate.

FLA.

Non curo che pietosa a me vi dimostriate.

Pensate, risolvete di me come vi aggrada.

FLO.

Perfido! (in atto di partire)

FLA.

Mi lasciate?

FLO.

Vi renderò la spada. (parte)

 

 

 


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