Carlo Goldoni
Il conte Chicchera

ATTO SECONDO

SCENA PRIMA Giardino in casa di Donna Lucrezia. Donna Lucrezia e Don Fabrizio

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ATTO SECONDO


SCENA PRIMA


Giardino in casa di Donna Lucrezia.


Donna Lucrezia e Don Fabrizio


LUCR.

Oh, che grazie son queste!

Per me il signor Fabrizio

Qualche grato favor conserva ancora,

E non temé sdegnar la sua Lindora?

FABR.

Siete forse sdegnata,

Perché a Madama ho usata

Civiltà, cortesia?

LUCR.

No, no, per questo

Io sdegnata non sono, e molto meno

Perché siate di nuovo a lei tornato;

Se siete innamorato,

Cosa mai si può far? Vi vuol pazienza.

Credetemi, di voi posso far senza.

FABR.

Quando è così, signora,

Quando poco vi cal dell’amor mio,

Farò lo stesso anch’io. Fatemi grazia

Di donarmi per sempre il mio congedo.

LUCR.

Volentieri, signor, ve lo concedo.

FABR.

Grazie a tanta bontà. Fra quei favori,

Che ho da voi ricevuti,

Questo mi piace più. Per ricompensa

Del vostro amabil tratto,

Vi prometto di voi scordarmi affatto.


Di bella donna

Grazie e favori

Sono tesori

Che il Dio de’ cuori

Spargendo va.

Ma il don maggiore

Del dio d’Amore

È quando rendeci

La libertà. (parte)





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