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ATTO SECONDO
SCENA QUARTA Galleria in casa di Donna Lucrezia. Donna Lucrezia, poi Mantecca
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Galleria in casa di Donna Lucrezia.
LUCR. |
Vuol farmi disperar? Non son chi sono |
MAN. |
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LUCR. |
Cosa vuoi? Chi domandi? |
MAN. |
Il mio padrone E vorrebbe venire a favorirla. |
LUCR. |
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MAN. |
È un cavaliere Del qual per tutto il mondo |
LUCR. |
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MAN. |
Per onorarla. |
LUCR. |
Il suo nome? |
MAN. |
Solamente in sentirlo. Il mio padrone |
LUCR. |
Ah sì, sì, lo conosco. Cosa vuole da me? |
MAN. |
Venir da lei Ed al merito suo vuol sprofondarsi. |
LUCR. |
Di madama Lindora è innamorato. |
MAN. |
Non sono accostumato A dir ben del padron; ma per sua gloria, Sì, lo dirò: non solo |
LUCR. |
Dunque che vuol da me? |
MAN. |
Che vuol da voi? |
LUCR. |
Che uno sciocco tu sei. |
MAN. |
Come comanda. |
LUCR. |
Digli che venga pur. |
MAN. |
La riverisco. (in atto di partire, poi torna indietro) Eh, dica. |
LUCR. |
Cosa vuoi? |
MAN. |
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LUCR. |
Egli è infallibile Che servir mi farò. |
MAN. |
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LUCR. |
Che domanda Impertinente è questa? |
MAN. |
Divertirsi procura il padron mio, Colla fantesca mi diverto anch’io.
Per lo più si fa così: Che si cambiano fra lor. E talvolta la signora |