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CON. |
Costui che mai vorrà? Avrà bisogno Della mia protezione; Protegge tutti il conte Baccellone. |
CON. |
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(Bel complimento!) |
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CON. |
Dite, che volete? |
CON. |
Io son chi sono, e pur d'ognun mi degno. |
Effetto di bontà; dunque in buon grado |
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CON. |
Eh no, dovete |
Come comanda. |
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CON. |
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CON. |
Su via parlate, via, che non ho tempo Da perdere con voi. |
Voi avete una figlia. |
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CON. |
Che asinaccio! Io ho una contessina illustre figlia, |
Ed anco altezza |
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CON. |
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CON. |
Un bottegaro, |
CON. |
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Sue gentili espressioni, |
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CON. |
Ed io Voglio che terminiate. |
Lo dirò adunque... |
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CON. |
Via. |
Dunque ascoltate. La vostra contessina illustre figlia, La illustrissima figlia io vi domando Per far un imeneo |
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CON. |
Ah prosontuoso, ah temerario! A forza Trattengo di lordar le scarpe mie Nella schienaccia tua. Quest'è un affronto Che soffrir non si può. Servi, canaglia, Ove siete? venite. Io da un balcone Vorrei farti cacciar. |
Non tanta furia, signor conte mio: Si sa ben chi voi siete, e chi son io. |
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CON. |
Tu sei un mercenario, io cavaliero. |
CON. |
Vecchio, ti compatisco, rimbambisci: |
CON. |
Degna prole del mio nobile tralcio, Va, che il padre tu sei de' mamaluchi.
Mia figlia, ah ah! Pretender, oh oh! Da rider mi fa. Rammenta chi sono, Rammenta chi sei. |