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ATTO SECONDO
SCENA QUARTA Madamigella Giannina, Monsieur de la Cotterie, e Monsieur Filiberto
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Madamigella Giannina, Monsieur de la Cotterie, e Monsieur Filiberto
FIL. Non mi piace cotesto modo. (a Giannina)
GIANN. Ma, caro signor padre, lasciatemi un po' divertire. Io che sono lontanissima da questi amori, ho piacere qualche volta a far disperar gli amanti. Finalmente sono io stata quella che ha discoperto le loro fiamme, ed hanno a me l'obbligazione della prossima loro felicità. Possono ben, perdonarmi, se qualche gioco mi prendo.
FIL. Siete diavoli voi altre donne. Ma verrà il tempo, figliuola, che conoscerete voi pure quanto costino a quei che si amano queste picciole impertinenze. Siete negli anni della discrezione, e al primo buon partito che mi capita per le mani, preparatevi a rassegnarvi. Che dite, monsieur de la Cotterie, parlo bene?
GIANN. Signor Benissimo, non tocca a lei a decidere, tocca a me. (a Cotterie)
FIL. E non vi volete voi maritare? (a Giannina)
GIANN. Se potessi sperare di ritrovar un marito di genio...
FIL. Desidero che si trovi di vostro genio. Ma prima ha da essere di genio mio. La dote che io vi destino, può farvi degna di uno dei migliori partiti d'Olanda.
GIANN. Lo stesso può dire il padre di madamigella Costanza.
FIL. Vorreste mettere monsieur Riccardo a confronto mio? Vorreste voi paragonarvi alla figliuola di un finanziere? Mi fareste uscir dai gangheri. Non ne vo' sentire di più.
FIL. Non ne vo' sentire di più. (parte)