Carlo Goldoni
Un curioso accidente

ATTO SECONDO

SCENA NONA   Monsieur FILIBERTO solo

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SCENA NONA

 

Monsieur FILIBERTO solo.

 

FIL. Veramente mi rimorde un poco l'interno per un sì fatto suggerimento. Penso che ho ancor io una figliuola, e non vorrei mi venisse fatto un simile torto; e insegna la natura, e comanda la legge, che ad altri non si procuri ciò che a se medesimo non piacerebbe. Ma sono spinto violentemente da più ragioni. Una certa tenerezza di cuore, inclinata all'ospitalità, all'amicizia, mi trasporta ad amare ed a favorire il tenente, e ad interessarmi per lui, come s'ei fosse del mio medesimo sangue. Il maritaggio mi pare assai conveniente e trovo ingiusta la resistenza di monsieur Riccardo, e tirannica la di lui austerità per la figlia. Aggiugnesi a tutto ciò il trattamento incivile che ho da lui ricevuto, e la brama di vendicarmi, e la compiacenza di vedere avvilito il superbo. Sì, a costo di perdere le cinquecento ghinee, ho piacere di veder contento l'amico, e mortificato Riccardo.

 

 

 


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