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COST. Monsieur Filiberto, vi prendete gioco di me?
COST. Son due ore che io aspetto, e non si vede a comparire nessuno.
FIL. (Io non so che rispondere).
COST. Non mi eccitaste voi a ritornar dalla zia, dicendomi che colà sarebbesi introdotto il signor tenente?
MARIAN. Vi dirò io, signora, come andò la faccenda. Il signor tenente doveva andar dalla zia, e dalla zia è andato: doveva intendersi con madamigella, e con madamigella si è inteso. Ma il povero galantuomo ha sbagliata la casa. In luogo di portarsi dalla zia Ortensia, si è trovato dalla zia Geltruda, e invece di sposare madamigella Costanza, ha sposato madamigella Giannina.
COST. Come! sarebbe mai possibile, che io fossi beffata a tal segno? Parlate voi, monsieur Filiberto; sinceratemi su questo fatto, e non mi crediate sì vile per tollerare un'ingiuria.
FIL. Oh cospetto di bacco, se la tollero io, l'avete da tollerare anche voi.
COST. E che cosa dovete voi tollerare?
FIL. Per cagion vostra, ho contribuito alla rovina di mia figliuola.
FIL. Sì, per voi si è alzata una macchina, che si è poi diroccata sulle mie spalle.
MARIAN. Fortuna che ha buona schiena il padrone.
COST. Io di tutto ciò non capisco niente.
FIL. Vi dirò io netta e chiara com'è la cosa. Sappiate dunque...