Carlo Goldoni
Un curioso accidente

ATTO TERZO

SCENA QUINTA   Madamigella Costanza e detti

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SCENA QUINTA

 

Madamigella Costanza e detti.

 

COST. Monsieur Filiberto, vi prendete gioco di me?

FIL. (Ci mancava ora costei).

COST. Son due ore che io aspetto, e non si vede a comparire nessuno.

FIL. (Io non so che rispondere).

COST. Non mi eccitaste voi a ritornar dalla zia, dicendomi che colà sarebbesi introdotto il signor tenente?

MARIAN. Vi dirò io, signora, come andò la faccenda. Il signor tenente doveva andar dalla zia, e dalla zia è andato: doveva intendersi con madamigella, e con madamigella si è inteso. Ma il povero galantuomo ha sbagliata la casa. In luogo di portarsi dalla zia Ortensia, si è trovato dalla zia Geltruda, e invece di sposare madamigella Costanza, ha sposato madamigella Giannina.

COST. Come! sarebbe mai possibile, che io fossi beffata a tal segno? Parlate voi, monsieur Filiberto; sinceratemi su questo fatto, e non mi crediatevile per tollerare un'ingiuria.

FIL. Oh cospetto di bacco, se la tollero io, l'avete da tollerare anche voi.

COST. E che cosa dovete voi tollerare?

FIL. Per cagion vostra, ho contribuito alla rovina di mia figliuola.

COST. Per causa mia?

FIL. Sì, per voi si è alzata una macchina, che si è poi diroccata sulle mie spalle.

MARIAN. Fortuna che ha buona schiena il padrone.

COST. Io di tutto ciò non capisco niente.

FIL. Vi dirò io netta e chiara com'è la cosa. Sappiate dunque...

 

 

 


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