Carlo Goldoni
Il cavaliere e la dama

ATTO SECONDO

Scena Sedicesima. Don Rodrigo e detti

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Scena Sedicesima. Don Rodrigo e detti

 

Don Rodrigo - (Riverisce tutti che s'alzano, ed ei va a sedere nell'ultimo luogo vicino a don Filiberto, e tutti siedono) Bellissima conversazione.

Donna Virginia - Ora poi è perfezionata coll'arrivo di don Rodrigo.

Don Rodrigo - Gentilissima espressione di dama troppo compita.

Donna Claudia - Certo, finora siamo stati malinconicissimi; donna Eleonora quasi quasi piangeva.

Don Rodrigo - Povera dama, non ha occasione di stare allegra. (Costei principia a motteggiare). (da sé)

Donna Virginia - Per altro ella ha delle buone nuove di suo marito.

Don Rodrigo - Sì? Me ne consolo. (Sventurata! ne ho io delle funeste). (da sé)

Donna Virginia - Questo cavaliere ha detto che fra due giorni avremo don Roberto in Napoli libero, assoluto e nello stato di prima. (accennando don Flaminio)

Don Rodrigo - È vero? (a don Flaminio)

Don Flaminio - È verissimo.

Don Rodrigo - E chi lo assicura?

Don Flaminio - Io.

Donna Virginia - Signor sì. Egli è venuto stamattina da Benevento ed ha parlato con don Roberto, che sta benissimo di salute.

Don Rodrigo - È vero? (a don Flaminio)

Don Flaminio - Ne dubitate?

Don Rodrigo - Quando avete parlato con lui?

Don Flaminio - Ieri sera.

Don Rodrigo - E stava bene di salute?

Don Flaminio - Benissimo.

Don Rodrigo - Signori, io non voleva funestare la conversazione con una nuova lugubre, ma don Flaminio mi obbliga a farlo. Ieri a mezzo giorno don Roberto spirò, e questa è la lettera che autentica la di lui morte. (mostra una lettera che aveva in tasca)

Donna Virginia - Oh povera donna Eleonora! Manco male che ora non è qui presente.

Don Flaminio - E non credete...

Don Rodrigo - Udite la lettera. È il conte degli Anselmi che scrive a me. «Amico. Due ore sono, mancò di vivere il povero don Roberto, assalito da un orribile parossismo. Io ne avanzo a voi la funesta notizia, sapendo essere stato il suo più intrinseco e fedele amico. Recate voi l'infausta nuova alla infelice vedova dama...».

Donna Virginia - Quel signore ch'è venuto stamattina da Benevento, vada a riposare, che sarà stracco. Gran cabalisti che siete voi altri uomini.

Don Flaminio - (Don Rodrigo mi ha fatto comparire un bugiardo in faccia a tutta la conversazione. Don Rodrigo me la pagherà). (parte, guardando bruscamente don Rodrigo)

Don - (Don Flaminio mi guarda torvo e parte; non ho paura di lui). (vuol partire)

Donna Claudia - Non vorrei seguisse qualche duello. (a Virginia)

Donna Virginia - Don Rodrigo.

Don Rodrigo - Mia signora.

Donna Virginia - E volete partire, senza dir niente alla povera donna Eleonora?

Don Rodrigo - È necessario ch'ella lo sappia? Ma giacché si trovano qui due dame, lascierò ad esse il carico di un tale uffizio.

Donna Claudia - Eh via, don Rodrigo, non fate tanto l'indifferente. Andate ad asciugare le lagrime alla vedovella.

Don Rodrigo - Io sono un cavaliere onorato; donna Eleonora è una donna saggia e prudente, e chi pensa diversamente, ha il cuor guasto e corrotto dai pregiudizi del mal costume. (parte)

Donna Virginia - Donna Claudia, ingoiate questa pillola.

Don Filiberto - Don Rodrigo ha parlato assai schietto.

Don Alonso - Imparate, signore mie, a giudicar meglio e a mormorar meno.

Don Filiberto - (La volpe perde il pelo, ma non il vizio). (da sé)

Donna Virginia - Don Alonso, andate a ritrovare un medico. Donna Eleonora avrà bisogno di essere sovvenuta.

Don Alonso - Lo farò volentieri.

Donna Virginia - E voi, don Filiberto, fatevi servire colla mia carrozza, ch'io resterò qui con donna Eleonora, se donna Claudia l'accorda.

Donna Claudia - Sì, sì, restiamo pure. (Ho curiosità di vedere come termina l'istoriella di don Rodrigo). (da sé)

Donna Virginia - (Noi altre donne qualche volta parliamo con troppa facilità, ma siamo poi di buon cuore). (da sé, parte)

Donna Claudia - Don Alonso, volete venire ancor voi a consolare donna Eleonora?

Don Alonso - Io, signora, se mi tentate, vi parlerò più chiaro di don Rodrigo.

Donna Claudia - Segno che avete più premura di lui.

Don Alonso - Orsù, io vado a ritrovare il medico.

Donna Claudia - Sì, andate, e se volete ritrovare un buon medico per donna Eleonora, conducetele un bel marito. (parte)

Don Filiberto - Che bella cosa sarebbe, se si trovasse un medico che sapesse curare l'infermità della maldicenza! (parte)

Don Alonso - Questa in molti è un infermità irremediabile. Lo fanno per costume, e non ne possono fare a meno. Però la mormorazione e la critica è un pane che si rende, e quello che noi diciamo degli altri, probabilmente verrà anche detto di noi. (parte)


 


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